La Commissione europea prevede di semplificare le norme sugli aiuti di Stato entro luglio 2025 per accelerare la transizione verso le energie pulite, promuovere la decarbonizzazione dell'industria e garantire una capacità manifatturiera adeguata per le tecnologie verdi in Europa. E' quanto emerge dalla bozza del Clean Industrial Deal in arrivo il 26 febbraio, di cui l'ANSA ha preso visione.
Il nuovo quadro, viene precisato, permetterà l'erogazione di aiuti di Stato "mirati e proporzionati", in grado di attrarre investimenti privati, offrendo agli Stati membri "una prospettiva di pianificazione più estesa, pari a 5 anni". Nella bozza si legge che l'Ue "deve aumentare i suoi investimenti annuali in energia, industria e trasporti di circa 480 miliardi di euro rispetto al decennio precedente, mobilitare e fare leva sul capitale privato è fondamentale", evidenzia la Commissione europea, sottolineando che, "basandosi sul 38% del bilancio Ue" destinato a sostenere il "Green deal, anche il prossimo bilancio" 2028-2034 "sarà un fattore chiave". Bruxelles agirà "per rafforzare i finanziamenti a livello Ue, fare leva sugli investimenti privati e migliorare gli aiuti di Stato e altri regimi di sostegno nazionali".
Nel documento anche la promessa di "affinare gli strumenti di difesa commerciale esistenti" e "riflettere insieme agli Stati membri e alle parti interessate" sulla possibilità di "ulteriori strumenti" a tutela dell'industria del continente. Bruxelles indica la volontà di "continuare a usare in modo rapido ed efficiente strumenti di difesa commerciale come i dazi anti-dumping o anti-sussidi quando necessario".
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