Iter di autorizzazione semplificati, più investimenti nelle infrastrutture di rete e protezione delle imprese europee dalla concorrenza globale sleale.
Con 53 voti a favore, 21 contrari e 8 astensioni la commissione industria ed energia (Itre) dell'Eurocamera ha adottato il 18 marzo una risoluzione non vincolante per incoraggiare la Commissione europea a sostenere le industrie ad alta intensità energetica, le energivore, nel processo di decarbonizzazione.
La proposta di risoluzione - a prima firma dell'eurodeputato del Pd Giorgio Gori - arriva alla vigilia della presentazione da parte della Commissione europea del piano d'azione per l'acciaio e sarà votata dall'intera plenaria del Parlamento Ue a Strasburgo nella prossima sessione (31 marzo-3 aprile). Sottolineando il "ruolo cruciale" per l'economia europea delle industrie ad alta intensità energetica come la chimica, l'acciaio, la carta, il cemento e il vetro, gli eurodeputati chiedono un'azione Ue per garantire autorizzazioni più rapide per i progetti di energia pulita, la promozione dei contratti a lungo termine e per differenza per abbassare i costi energetici.
Necessaria inoltre l'ulteriore semplificazione burocratica e la protezione dalla concorrenza globale sleale attraverso il meccanismo di aggiustamento del carbonio alle frontiere (Cbam). Per il relatore Gori "gli attuali prezzi elevati dell'energia continuano a ostacolare seriamente la competitività globale delle aziende europee e della produzione industriale". Per questo è "essenziale" garantire "l'accesso all'energia a prezzi competitivi per preservare la base industriale dell'Europa, in particolare per quei settori esposti alla concorrenza internazionale, aiutando nel contempo la loro decarbonizzazione", ha commentato in una nota dopo il voto. Insieme alla tabella di marcia per le energivore, la commissione Itre ha adottato con 54 voti a favore, 17 contrari e 11 astensioni una domanda di risposta orale alla Commissione europea per discutere della questione con urgenza durante la prossima plenaria. "Sono necessarie azioni urgenti e abbiamo bisogno di risposte concrete sul futuro della nostra industria", ha spiegato Gori.
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