C'è un filo rosso che lega uno dei
temi di riferimento del pontificato di Papa Bergoglio, quella
cultura dello scarto diventata leitmotiv della sua denuncia in
più occasioni, e la riflessione avviata dalla 21/a edizione del
Festival vicino/lontano di Udine, proprio sul tema dello scarto
e di un tempo distopico nel quale gli smottamenti della storia
rimettono in gioco le certezze, dalla pace alle prospettive di
stabilità dell'Occidente. Per questo, alla vigilia del Conclave,
vicino/lontano e il Centro di accoglienza e promozione culturale
Ernesto Balducci dedicano un momento di riflessione e analisi
sul pontificato di Papa Francesco, che in 12 anni ha lasciato
tracce profonde di umanità e solidarietà.
Anteprima di vicino/lontano 2025 in cartellone dal 7 all'11
maggio con oltre 200 voci italiane e internazionali, l'evento è
in programma domani alle 20.30 a Udine sul tema "Francesco:
uomini e scarti. La responsabilità della memoria". Si
confronteranno il presidente del comitato scientifico di
vicino/lontano Nicola Gasbarro, il presidente del Centro
Balducci Paolo Iannaccone, il giornalista, scrittore e blogger
Gianni Di Santo, la giornalista e portavoce Fvg di Articolo 21
Fabiana Martini. "Quando abbiamo scelto la parola scarto come
chiave di lettura del presente e dunque come filo conduttore
della 21/a edizione del festival - spiegano i curatori Paola
Colombo, Franca Rigoni e Álen Loreti - non immaginavamo che
sarebbe diventato così clamorosamente attuale il suo significato
di frattura, svolta, cambiamento, tanto da prevalere su quello
più immediato di esclusione, emarginazione, rimozione. Uno
scarto improvviso della storia rimette ora in gioco il paradigma
cui avevano fatto riferimento le generazioni europee del secondo
dopoguerra. In un solo giorno si chiude il ciclo storico della
globalizzazione e del libero mercato. La guerra è di nuovo una
possibilità e la parola riarmo non è più un tabù".
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