"La ricetta per combattere la
crisi del manifatturiero è quella di smetterla con la
precarietà. Perché c'è una quantità di profitti infiniti che
viene suddivisa agli azionisti e non viene investita e si è
investito per favorire un modello di fare impresa basato sulla
logica dei bassi costi, della precarietà, dell'appalto, del
subappalto e questo sta mettendo in discussione il sistema
industriale del nostro Paese". Lo ha affermato, questa mattina a
Pordenone, Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, al
termine di un incontro coi lavoratori dell'Electrolux.
"C'è bisogno di investire, ma la lotta che stiamo facendo
anche con il referendum non è qualcosa di diverso, è per
affermare proprio la necessità di un cambiamento - ha aggiunto
-. Se un numero consistente di giovani nel nostro paese se ne va
via, perché qui non è in grado di arrivare alla fine del mese,
perché è precario, perché viene sfruttato, e in giro per
l'Europa e per il mondo trova condizioni migliori, vuol dire che
il nostro modello di fare impresa va cambiato".
Secondo Landini, "il voto al referendum permette di
migliorare i diritti, di ridurre la precarietà, di tutelare
contro i licenziamenti, di tutelare contro le morti sul lavoro e
di favorire la salute e la sicurezza: pensiamo che sia
importante andare a votare perché è un voto che cambia le leggi
balorde che, in questi vent'anni, i vari governi hanno fatto e
che hanno determinato - ha concluso - una precarietà dei giovani
senza fine e stanno mettendo in discussione il futuro del nostro
Paese".
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