Blandivano e vessavano le proprie
vittime assicurando "che finchè c'erano loro non sarebbero
finite in carcere". Era il modus operandi, ben collaudato, messo
in atto da alcuni pubblici ufficiali del Comune di Roma
raggiunti oggi da una ordinanza di custodia cautelare ai
domiciliari per l'accusa di concussione. Sette in totale le
persone finite sul registro degli indagati nel procedimento
coordinato dal procuratore aggiunto Paolo Ielo. La Polizia
Locale oggi ha proceduto all'applicazione dell'ordinanza di
arresto nei confronti di quattro persone, due pubblici ufficiali
appartenenti all'Ufficio Ispettorato Edilizio del terzo
Municipio, di un funzionario del dipartimento Programmazione e
attuazione urbanistica e di un dirigente della polizia locale
del III gruppo Nomentano. Per il gip Antonella Minunni siamo in
presenza di "un elevato coefficente di pericolosità criminale
degli indagati, non certo occasionalmente dediti alla
commissione di reati, ma, al contrario, dotati di attitudini e
capacità professionali radicali e strutturate".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA