La musicista iraniana Sussan Deyhim,
l'artista Tomaso Binga alias Bianca Menna, Setsuko Klossowska de
Rola, pittrice e scultrice giapponese, vedova del pittore
Balthus. E poi ancora due immense: la scrittrice Dacia Maraini e
la parlamentare e attivista Emma Bonino. Sono le cinque donne
protagoniste del film documentario Womeness, scritto e diretto
da Yvonne Sciò, prodotto da Magic Moments con Luce Cinecittà che
esce l'8 marzo su Sky Arte alle 21.15 e poi sarà in streaming su
Now e disponibile on demand.
Attraverso le loro storie, tra la memoria che torna a galla
grazie al suggestivo materiale d'archivio recuperato in quel
giacimento prezioso del Luce e le riflessioni sull'oggi, "il
filo rosso del coraggio, del sentire il proprio tempo e di
interpretarne i cambiamenti", dice all'ANSA Yvonne Sciò, offre
una chiave di lettura sulle donne in occasione della Giornata
internazionale dell'8 marzo.
All'anteprima del 4 marzo all'Ara Pacis a Roma, presenti tanti
ospiti legati al mondo dell'arte, sono state proprio le parole
di Maraini e Bonino, con messaggi videocollegati ad emozionare,
nella consapevolezza che proprio i loro due percorsi sono stati
costì tanto significativi da diventare modelli ispirazionali per
le nuove generazioni. Con lucidità l'eterna combattente Bonino,
76 anni, si rivolge agli uomini "è da loro che mi aspetto una
svegliata" perchè la piaga del femminicidio non sia altro da
loro. "Ci vediamo in qualche piazza" dice la Bonino dopo aver
sottolineato che l'Italia in 40 i è cambiata completamente, ma
tanta strada ne rimane da fare e dobbiamo difendere quello che
abbiamo ottenuto con le unghie e con i denti perché è fragile.
Non voglio deprimervi, ma vi voglio invitare all'impegno. Se
cambiare si può, tentare si deve", mentre Maraini, 88 anni, con
limpido acume invita ad andarci sì l'8 marzo ma anche il 15 (la
manifestazione per l'Europa nrd.).
"Siamo nei giorni dell'8 marzo, ha aggiunto Dacia Maraini, "che
è diventato un giorno per andare a cena insieme e regalare la
mimosa, ma che in realtà festeggia il ricordo di 146 donne
bruciate vive in una fabbrica perché il padrone le aveva chiuse
dentro. Troppe volte i diritti delle donne sono stati negati. Ma
con il '68 e il femminismo le cose sono cambiate. È stata una
rivoluzione pacifica, non economica ma di costume, che ha
investito anche la legislazione, con le nuove leggi sullo
stupro, sul delitto d'onore, sullo jus corrigendi, il diritto
dell'uomo di correggere con la forza moglie e figli, leggi che
sono state cancellate. Una grande rivoluzione pacifica, un
movimento che ha scosso il mondo intero. Oggi dobbiamo fare i
conti con tante nuove paure, tra cui quella della pandemia,
queste paure hanno scoraggiato la voglia di cambiare il mondo,
il futuro ci sembra oscuro e incomprensibile. Non possiamo
pensare all'Europa come a un giardino privilegiato. Il
cambiamento climatico è davanti ai nostri occhi. La nostra
identità è messa a dura prova. Le donne hanno tutto l'interesse
a sostenere l'Europa e anche io mi appello alle giovani donne
perché pretendano diritti civili e culturali".
Yvonne Sciò, al terzo docu film, emozionatissima ha ringraziato
la presidente di Cinecittà Chiara Sbarigia, mentre Roberto
Pisoni di Sky, che trasmetterà il documentario in esclusiva, ha
sottolineato come Yvonne sia "una vera indipendente, un esempio
per i documentaristi italiani. Trova fili tra le storie e i
personaggi che racconta attraverso le emozioni".
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