Avevano messo a segno sei colpi, tra
farmacie, bar e tabaccherie, per un bottino di oltre 20.000 euro
in contanti e più di 6.000 euro di gratta e vinci.
Ad agire un trio di professionisti del settore che, a volte
travestiti da imbianchini con tanto di guanti in lattice
colorati, colpivano gli esercizi presi di mira armati di pistole
e coltelli. Quando poi intervenivano a mani nude, non esitavano
a prendere a schiaffi le loro vittime nel momento in cui
esitavano ad assecondare le loro richieste. I tre presunti
responsabili, tutti italiani e pregiudicati per reati contro il
patrimonio, in materia di stupefacenti e porto abusivo di armi e
munizioni, sono stati individuati dagli agenti del X Distretto
Lido di Roma, che hanno tracciato, punto per punto, il loro
profilo seriale.
All'esito di un'indagine durata sette mesi e coordinata dalla
Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma, l'autorità
giudiziaria ha disposto nei loro confronti la custodia cautelare
in carcere.
Con facilità e spregiudicatezza, i tre rapinatori, travisando
il volto con passamontagna o, all'occorrenza, con buste della
spesa colorate, minacciavano i gestori o gli addetti alle casse,
a volte costringendoli a seguirli nella parte retrostante del
negozio per obbligarli a consegnare loro l'incasso settimanale
o, addirittura, a svuotare il portafogli personale. Una volta
conquistato il bottino, poi, scappavano a bordo di auto con
targhe contraffatte o bici elettriche. Uno schema studiato in
ogni dettaglio e seguito a menadito ad ogni colpo, con qualche
variabile ascrivibile alle reazioni delle singole vittime di
volta in volta individuate. Ad incastrare i tre presunti
responsabili sono stati i frame estrapolati dai sistemi di
videosorveglianza dei singoli esercizi commerciali attenzionati
e da quelli posti nelle immediate vicinanze.
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