Con oltre 140mila visitatori
all'attivo la mostra della Gnam Il Tempo del Futurismo, si avvia
a chiudere i battenti il prossimo 27 aprile dopo una proroga,
mostrandosi ancora una volta un'esposizione "in divenire", in
pieno spirito "marinettiano". Del catalogo, già esaurito e
quindi ristampato, edito da Treccani e di cui sono state vendute
2.500 copie, è stato presentato ora un aggiornamento per dare
conto dell'inserimento di nuove opere: dallo studio per La Città
che sale di Umberto Boccioni che documenta la prima fase di
elaborazione del capolavoro futurista a Profumo di Luigi
Russolo, altre opere degli anni '30 come il Saltatore con l'asta
di Gerardo Dottori e Dinamica dell'azione di Enrico Prampolini,
fino ad altre opere che sintetizzano la relazione dialettica tra
futurismo e cubismo, come Ritmi di oggetti di Carlo Carrà e
Danseuse di Gino Severini.
La mostra continua inoltre ad offrire iniziative e performance
che accompagnano la visita: oggi con un convegno su "Futurismo e
Natura: Connessioni Inattese" mentre sabato 12 aprile è in
programma Passi nel Futuro, uno spettacolo di danza all'interno
delle sale del museo con i giovani allievi della Scuola di Danza
del Teatro dell'Opera di Roma, diretti da Eleonora Abbagnato.
Chiusa la mostra, si aprono inoltre spazi per esportare parti
dell'esposizione in giro per l'Italia e all'estero. "Diversi
comuni italiani, sull'onda degli interessi suscitati da questa
mostra, si sono risvegliati e ci chiedono dei focus sul
futurismo, legandolo soprattutto ai luoghi dove sono nati i
singoli artisti" annuncia il curatore Gabriele Simongini che
rivela anche l'interesse manifestato da un'organizzazione
governativa della Cina a realizzare delle esposizioni sul
movimento nel Paese del Dragone e in particolare Pechino,
Shangai e Guangzhou (Canton): "Sarebbe una bella sfida" sospira
soddisfatto.
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