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Intercettazioni, Berneschi e le ragazze lassù

>ANSA-FOCUS/ Carige

Intercettazioni, Berneschi e le ragazze lassù

Nomi in codice: 'Magro' e 'Testa di pera' assistevano le 'vecchie'

GENOVA, 23 maggio 2014, 20:07

Redazione ANSA

ANSACheck

Il Magro e la Cliente imbalsamata, poi divenuto Testa di Pera, ovvero Giovanni Berneschi, ex presidente Carige e vicepresidente di Abi e Ferdinando Menconi, ex presidente del ramo assicurativo Carige Vita nuova erano capi, secondo la procura di Genova, di una specie di Banda Bassotti che con il vecchio trucco della sopravvalutazione riuscivano a mettersi in tasca fior di quattrini.

    Le intercettazioni telefoniche e ambientali contribuiscono a delineare il quadro associativo ma anche a far conoscere umori, alleanze, arroganze e soprattutto il giro del 'conquibus'. Il tutto condito da un linguaggio mascherato, in certi passaggi quasi da fumetto, con il quale si intendeva confonder le acque.

    Il Magro aveva inventato anche un suo personale fraseggio per mascherare al telefono il suo interesse per capitali e quote già trasferiti all'estero: 'le ragazze lassù' e 'le vecchie' quest'ultime ovviamente 'rincoglionite', noblesse oblige, alle quali si dedicava con "viaggi di piacere".

    Una delle conversazioni intercettate riguarda il placet di Menconi a concludere la vendita del 50% della Darien Holdings in favore di Berneschi la cui offerta era stata di 3,5 mln di franchi svizzeri più 2 milioni di franchi svizzeri dilazionati.

    Menconi si lamenta con Calloni dell'avventura svizzera che avrebbe riservato proporzioni di molto minori rispetto a quelle concluse con Berneschi. "Con il Magro i calcoli li facevamo come volevamo noi, allora sì che guadagnavamo".

    Il trucchetto delle supervalutazioni viene svelato anche da un'altra intercettazione telefonica tra un commercialista che lavora con il professionista amico di Berneschi e un dipendente della banca che al telefono fa: "attenzione, attenzione ... il valore complessivo, come da perizie... tieniti forte, le perizie dicono che...vale 34 milioni e 8, ed è stato pagato 70 mln e 500" ovvero il doppio. "Ah beh - gli fa eco il commercialista - mi devo mica preoccupare?" e l'altro "bah, non lo so ...". Il commercialista però sa per certo una cosa: che si porta a casa "una bella sopravvenienza".

    Dalle intercettazioni si capisce anche che Berneschi comincia a subodorare che gli inquirenti gli stanno col fiato sul collo: "Vengano a far tutte le indagini che vogliono - dice per telefono alla nuora -... non mi possono accusare di riciclaggio perché è una vita, da 35 anni che accumulo". Verissimo, a quanto pare, visto che gli investigatori parlano di "ingenti capitali" portati tutti in Svizzera dove l'ex padre padrone di Carige dice che avrebbe "voluto andare a vivere".

    La pista della procura è calda e a quanto pare profuma e il rapporto tra Berneschi il Magro e Menconi - che da 'Cliente imbalsamata' finisce per esser 'Testa di Pera' si incrina: "Devo uscirne perché sento odore di procure - dirà per telefono Menconi -.. Ho delle previsioni.. il viceprocuratore di Genova.. mio carissimo amico mi ha detto... stattene fuori".

    Menconi però si sente le spalle coperte e parla dei due magistrati che hanno in mano l'inchiesta Carige: "quello lì - dice riferendosi a uno dei due magistrati - sogna di risolvere un problema che non ha risolto in sette anni, in realtà non risolve un cazzo".

    Previsione errata: tempo tre mesi da questa conversazione e Menconi è stato arrestato.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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