Per Giovanni Toti c'erano gli
imprenditori "amici che possono bussare direttamente alla porta"
e quelli "scemi" che lo criticano. E' quanto emerge dal decreto
di sequestro dei 175 mila euro che il giudice Matteo Buffoni ha
disposto, su richiesta dei pm Federico Manotti e Luca
Monteverde, sul conto del Comitato Giovanni Toti. Lo "scemo",
come riportato dal Secolo XIX e dall'edizione genovese di
Repubblica, è Marco Bisagno, uno dei massimi industriali del
porto di Genova. Bisagno ha contestato in un'intervista
l'atteggiamento del numero uno della Regione su alcuni settori
portuali. "Portiamo avanti il progetto di Amico e
chissenefrega di Bisagno... Questo è uno scemo", dice Toti a
Matteo Cozzani (ex capo di Gabinetto) e all'ex presidente
dell'autorità portuale Paolo Emilio Signorini.
Per poi ribadire, mesi dopo: "Come sempre inutile fargli un
favore" dopo che Bisagno ha rilasciato una intervista in cui si
dice contrario all'uso di fondi pubblici per il bacino
dell'imprenditore nautico Luigi Amico. Dopo quelle dichiarazioni
Toti manda un messaggio su WhatsApp a Bisagno: "Il bacino è un
progetto di regione finanziato con Fsc. Dovreste saperlo perché
lo abbiamo firmato con la Meloni a Genova. Riesco sempre a
pentirmi ogni volta che partecipo ad un vostro evento. Bene per
il futuro. Stavolta non lo dimenticherò".
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