I tecnici di Autostrade per
l'Italia hanno presentato a Firenze all'Autorità di bacino
distrettuale dell'Appennino settentrionale, guidata dal
segretario generale Gaia Checcucci, il progetto del nodo
autostradale della Gronda di Genova. Si tratta di un'opera
autostradale di particolare complessità e di rilevanza
strategica per il sistema infrastrutturale del Paese, che
consentirà di risolvere le criticità di collegamento che
affliggono il nodo di Genova.
Il progetto (72 km di tracciato 50 si sviluppano in 25
gallerie, corrispondenti a 50 aree di imbocco, collegate da 37
viadotti) è stato redatto affrontando in ogni aspetto le
interferenze con le problematiche di stabilità dei versanti,
delle risorse idriche sotterranee e delle interferenze
idrauliche. L'iter autorizzativo è stato completato e sono state
avviate le prime opere consistenti. I lavori si svolgeranno
nell'arco dei prossimi 10 anni.
L'Autorità di bacino Distrettuale, in base al ruolo che la
legge le assegna, "è impegnata - come ha sottolineato il
segretario Gaia Checcucci - ad acquisire ed integrare il
consistente quadro conoscitivo acquisito nel corso della
progettazione e nell'attività di monitoraggio ambientale. In
particolare, verificherà, nel corso dei lavori e di tutte le sue
varianti come nel caso dell'ultima nel Comune di Tribogna, la
compatibilità dell'intera opera con gli obiettivi di tutela e
gestione del rischio indicati dal Piano di bacino nelle sue tre
componenti fondamentali: stabilità dei versanti, alluvioni e
risorsa idrica.
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