La procura di Genova ha chiuso le
indagini per l'incendio di via Piacenza a Genova, un rogo che ha
distrutto il tetto di un edificio due anni fa lasciando fuori di
casa 80 famiglie. Persone che, a distanza di 24 mesi sono ancora
senza casa e che in questi giorni si sono viste recapitare "il
conto" dal Comune. Per l'incendio sono indagati il titolare e
due operai di una ditta che stavano eseguendo i lavori di
rifacimento del lastrico solare. Dalla consulenza disposta dal
pm Giuseppe Longo era emerso che era "stato sottovalutato il
rischio incendio" visto che "non era stata posta nessuna
attenzione allo sviluppo di possibili e probabili roghi" e
dunque le fiamme sarebbero "ascrivibili alle lavorazioni a caldo
svolte dalla società Fb srl".
Secondo quanto ricostruito, gli operai il 14 febbraio di due
anni fa stavano lavorando per posare alcuni metri di guaina
impermeabile sul canale di gronda del tetto del palazzo usando
una fiamma libera a diretto contatto col muro perimetrale. In
questa maniera, secondo gli esperti, avrebbero scaldato il
legname del tetto. La combustione sarebbe partita dal canale di
gronda e si sarebbe protratta verso l'interno. Tale tipologia
di incendio, sostengono i consulenti, risulta essere di tipo
covante e si propaga molto lentamente.
Ad accorgersi di quanto stava succedendo, il proprietario di
un appartamento dell'ultimo piano che aveva notato alcuni buchi
sul soffitto. Le fiamme, covate lentamente, si erano poi
sviluppate in modo rapido incontrando il canniccio del
sottotetto, divorando tutto. I vigili del fuoco avevano lavorato
tutta la notte. Nessun condomino era rimasto ferito.
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