Tre medici e una ostetrica
dell'ospedale Evangelico di Genova Voltri indagati per la morte
di un neonato avvenuta un anno fa, sono stati scagionati dalla
perizia del medico legale Francesco Ventura, disposta dalla pm
Gabriella Dotto, perché la morte sarebbe avvenuta per un evento
"raro, imprevedibile e imprevenibile", una distocia di spalla.
La vicenda risale al 27 marzo 2024.
La madre era arrivata in ospedale al termine della gravidanza, portata avanti senza alcun problema.
In sala parto, però, erano iniziati i problemi e il
piccolo era venuto al mondo senza vita nonostante i tentativi di
rianimarlo. Era stata la stessa direzione sanitaria a comunicare
il decesso alla procura che aveva così deciso di aprire una
inchiesta e di indagare l'equipe medica (difesa, tra gli altri,
dagli avvocati Antonio Rubino e Paolo Costa). La loro posizione,
alla luce della perizia, potrebbe essere archiviata.
Secondo il medico legale "a concorrere alla morte del neonato
è stato il difficile espletamento del parto causato dalla
distocia di spalla che complicava in acuto il quadro di
sofferenza ipossica fetale". Una complicazione che può insorgere
durante il parto, "molto rara" tanto che "l'incidenza riportata
in letteratura è estremamente variabile per la difficoltà e
l'eterogeneità delle definizioni".
"Si può ragionevolmente ritenere che la Ds si realizzi nello
0,4% dei parti". Per il professore Ventura "il personale medico
e paramedico si è attenuto alle linee guida e alle buone
pratiche indicate dalla comunità scientifica" e il decesso
sarebbe stato "una conseguenza inevitabile delle gravissime e
instabili condizioni respiratorie ed emodinamiche del feto
durante la fase espulsiva del parto legate a cause
multifattoriali difficilmente prevedibili e prevenibili", ragion
per cui "non è possibile ravvisare alcuna colpa" da parte dei
medici.
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