"Salario, diritti e dignità, contratto subito" è lo striscione che apre il cortei dei lavoratori metalmeccanici genovesi di Fiom, Fim e Uilm he hanno aderito allo sciopero nazionale dei metalmeccanici.
Da piazza Massena i lavoratori di grandi aziende pesanti genovesi hanno dato vita a un corteo che da Cornigliano arriverà in prefettura. Al centro della protesta le differenze tra le richieste dei sindacati soprattutto relative al salario e agli orari di lavoro e le controproposte delle imprese ritenute dai sindacati inaccettabili.
"Siamo in sciopero in tutta Italia - dicono i sindacati - e Genova come sempre è pronta a dare il suo esempio di lotta"
"Siamo al terzo sciopero generale dei metalmeccanici per riconquistare il contratto nazionale, oggi sono altre 8 ore di sciopero che in tutta Italia i metal meccanici metteranno in campo, e Genova farà la sua parte per riconquistare salario e diritti per questa categoria che è una delle più importanti per il paese, qualcosa come un milione e mezzo di metalmeccanici. L'ultima volta che mettemmo in campo una mobilitazione di questo tipo era il 1999, sono 26 anni che i metalmeccanici non mobilitavano con questa intensità". Stefano Bonazzi, segretario Fiom Cgil di Genova riassume cosi le motivazioni dello sciopero dei metalmeccanici, che ha dato vita a un corteo che si concluderá davanti alla Prefettura. Una protesta che nasce da una "muro contro muro" tra le organizzazioni sindacali e Federmeccanica e Assistal. "Andiamo in prefettura perché vogliamo che la sede del governo capisca la gravità di questo comportamento della parte datoriale - spiega Christian Venzano, segretario Film Cisl - per il contratto più importante che riguarda un milione e mezzo di lavoratrici e lavoratori che ogni giorno fanno un lavoro fondamentale per le loro aziende e per il paese Quindi vogliamo che si riapra il tavolo. Chiediamo rispetto". Tra i punti piú controversi c'è ovviamente quello salariale. "Federmeccanica non intende assolutamente discutere - sottolinea Antonio Apa Coordinatore Uilm Liguria - dimenticando, o facendo finta di non sapere, che in questo Paese esista un problema salariale. Basta citare il fatto che il costo della vita ha aumentato di circa il 17%, i salari dei metalmeccanici sono cresciuti del 4%, quindi c'è una differenza di circa 12 punti percentuali che noi dovremmo recuperare".
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