"Abbiamo una posizione molto chiara
sugli impatti e rispetto alle direttive dell'Unione Europea sul
ciclo dei rifiuti, il termovalorizzatore non è una buona
soluzione a Genova, non lo è in Liguria e non lo è in generale.
Sono strumenti vecchi, del passato, che non tengono conto delle
novità tecnologiche e delle capacità che si possono ottenere e
soprattutto una prevenzione rispetto alla produzione di rifiuti,
cosa che da questa Giunta pare non essere nemmeno presa in
considerazione". Così la capolista del Movimento 5 Stelle alle
elezioni comunali a Genova Tiziana Beghin interviene nel botta e
risposta tra centrodestra e centrosinistra sulla chiusura del
ciclo dei rifiuti a Genova e in Liguria, che nelle ultime ore ha
portato a un aspro scontro tra la candidata del campo
progressista Silvia Salis da una parte, il presidente della
Regione Marco Bucci e il candidato sindaco del centrodestra
Pietro Piciocchi dall'altra.
"Ancora grosse infrastrutture per mettere quelli che a Genova si
chiamano 'tapulli' a delle situazioni che poi portano
grandissimi disagi sotto tutti i punti di vista: ambientale e
della salute, ma anche di consumi - denuncia Beghin - non
vengono mai prese in considerazione altre misure che l'Unione
Europea chiede e che noi stessi abbiamo chiesto. Diciamo no a un
termovalorizzatore a Scarpino, ma che si mettessero d'accordo
anche loro tra Bucci e Piciocchi, dato che uno dice di sì e
l'altro di no. È chiaro che devono essere prese in
considerazione tutte le variabili, nessuno pensa che dall'oggi
al domani possa essere spostato tutto sul riutilizzo o
sull'economia circolare spinta, conosco bene i problemi del
riciclo e del riuso. Questo non significa che si debbano fare
investimenti così onerosi sapendo che la strada indicata
dall'Europa è tutt'altra".
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