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Morto in canoa: pm impugna proscioglimento istruttori

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Morto in canoa: pm impugna proscioglimento istruttori

Processo a vigili del fuoco iniziato ma subito rinviato

GENOVA, 15 maggio 2025, 17:16

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Il pubblico ministero genovese Francesco Cardona Albini ha impugnato la sentenza di proscioglimento per i due istruttori che avevano accompagnato Andrea Demattei, il canoista di 14 anni morto a gennaio 2023 dopo essere rimasto incastrato con la canoa nel torrente Entella (Chiavari). Un appello che ha fatto rinviare la prima udienza del processo a carico di sei vigili del fuoco iniziato oggi. Il processo è stato rinviato all'11 dicembre quando si dovrebbe sapere se anche i giudici di secondo grado confermeranno il proscioglimento dei due istruttori (difesi dagli avvocati Silvia Morini e Guido Motta) oppure se decideranno di rinviarli a giudizio. In questo secondo caso le loro posizioni si "ricongiungerebbero" con quelle dei sei pompieri. Il pm sta anche valutando se archiviare o mandare a processo anche i soccorritori presenti sul posto quel pomeriggio. La procura aveva aperto un fascicolo dopo che la giudice Carla Pastorini aveva trasmesso gli atti per valutare la posizione dei sanitari che a suo avviso "avrebbero sottovalutato il rischio ipotermia.
    Secondo il pm la morte di Andrea (i cui familiari sono assistiti dall'avvocata Rachele De Stefanis) poteva essere evitata. Il giovane rimase incastrato con la canoa nel fiume tra alcuni tronchi e un pilastro di un ponte. I soccorritori impiegarono diverso tempo per estrarlo e lui morì per ipotermia provocata dalla permanenza nell'acqua gelida. Per l'accusa, gli imputati (difesi dagli avvocati Giorgio Zunino, Roberta Barbanera, Nadia Solari e Paolo Costa) avrebbero ritardato i soccorsi e messo in atto una serie di manovre scorrette. Per le difese, invece, venne fatto tutto il possibile seguendo le procedure previste per casi come quelli.
   

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