Per evitare gli ergastoli, durante il
maxiprocesso, la mafia contava su un ''ammorbidimento presso gli
ambienti politici''; Riina contava su ''canali della Democrazia
Cristiana''. A ribadirlo, nell'aula bunker di Milano, è stato il
pentito di mafia Nino Giuffrè, nel processo, davanti alla corte
d'Assise nissena impegnata nel processo sulla strage di Capaci.
Giuffrè ha spiegato che in Sicilia ''noi avevamo Salvo Lima, che
era in stretto rapporto con Roma e quando dico Roma intendo
Andreotti''.
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