Sono oltre 200 nelle diverse zone d'Italia i modi in cui viene fatta la raccolta differenziata dei rifiuti: fra ritiro a domicilio, in strada, uso delle isole ecologiche, colori diversi dei sacchi dove mettere la spazzatura a seconda del materiale e così via.
A rivelare questa 'giungla' di regole diverse è una ricerca
commissionata da Nestlè ad Althesys, a un anno esatto dal
lancio della piattaforma 'Dove lo butto?'
(www.dovelobutto.nestle.it) che ora è stata aggiornata con la
possibilità, tramite la geolocalizzazione, di vedere
direttamente le disposizioni sulla differenziata del proprio
Comune.
In più ora è possibile avere indicazioni per sapere se i
prodotti siano ancora consumabili dopo il termine minimo di
conservazione evitando lo spreco di alimenti. Un nuovo servizio
realizzato in collaborazione con la app Too Good to Go.
Secondo l'analisi, che ha riguardato l'88,99% della
popolazione, nel caso della carta - che corrisponde al 41% della
differenziata per un totale di 3,5 milioni di tonnellate - in
Italia ci sono 93 soluzioni diverse per la raccolta, con
differenze che riguardano anche i colori dei sacchi. La
normativa UNI li prevede blu ma di questo colore sono solo nel
15% dei casi, mentre più spesso i contenitori sono gialli (29%)
o bianchi (23%).
Sono 'solo' 62 invece le differenti procedure per il vetro
(che corrisponde al 26,4% della differenziata con 2,3 milioni di
tonnellate) e 63 per la plastica, con il 17,7% del totale della
raccolta differenziata (1,5 milioni di tonnellate). "Oltre 200
soluzioni diverse - ha commentato Alessandro Marangoni, Ceo di
Althesys - disorientano anche il cittadino più sensibile
all'ambiente. Se ne vedono di tutti i colori… nel vero senso del
termine".
"Come azienda - ha aggiunto Marta Schiraldi, Safety, Health,
Environment e Sustainability Head del Gruppo Nestlé Italia -
abbiamo il dovere di fare del nostro meglio per offrire
strumenti concreti per aiutare i cittadini e promuovere una
maggiore sensibilizzazione ambientale".
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