Nell'inchiesta della Procura di Milano su presunti concorsi pilotati per assunzioni nel mondo universitario, che vede tra i 33 indagati anche Massimo Galli, ci sono pure alcune telefonate tra il virologo milanese e Agostino Riva, il candidato che ha vinto, nel febbraio 2020, un posto da professore di ruolo all'Università Statale. E proprio da alcune intercettazioni, a quanto si è saputo, emerge che sarebbe stato lo stesso Riva a indicare a Galli i "punteggi" che doveva attribuirgli la commissione che lo ha giudicato e di cui l'infettivologo del Sacco faceva parte. Se li sarebbe, in pratica, auto-attribuiti.
Come risulta dagli atti e come ipotizza l'accusa, Riva, anche lui indagato, tra l'altro, avrebbe detto a Galli, sempre su sua indicazione, anche quali "sub criteri" dovevano essere messi nel bando per il ruolo di professore di seconda fascia in malattie cutanee, infettive e dell'apparato digerente. Con i "sub criteri" ritagliati sulle caratteristiche del candidato, infatti, secondo i pm Furno e Scalas, si poteva bypassare il problema delle "mediane", ossia il numero delle citazioni in articoli scientifici che erano più alte per il candidato concorrente, Massimo Puoti.
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