La mostra 'Guy Bourdin:
Storyteller', omaggio all'opera del provocatorio fotografo
francese che apre il 24 febbraio al pubblico all'Armani/Silos,
in occasione della Milano Fashion Week, "conferma la mia volontà
- dice Giorgio Armani - di fare di Armani/Silos un centro di
cultura fotografica contemporanea, includendo ciò che è prossimo
al mondo
Armani, ma anche ciò che ne è lontano".
"A prima vista, Guy Bourdin non è un autore a me vicino: il
suo - spiega Armani, oggi in calendario con la linea Emporio -
era un linguaggio netto, grafico, forte. Nella sua opera quel
che si percepisce subito, in superficie, è la provocazione, ma
quello che mi colpisce, e che ho voluto mettere in risalto, sono
piuttosto la sua libertà creativa, la sua capacità narrativa e
il suo grande amore per il cinema. Bourdin non seguiva la
corrente e non scendeva a compromessi: un tratto nel quale mi
riconosco io stesso, credo non ci sia un altro modo per lasciare
un segno nell'immaginario collettivo".
Sono cento le fotografie che Giorgio Armani ha selezionato
insieme a The Guy Bourdin Estate: l'uso dei colori saturi -
tratto distintivo dello stile del fotografo francese - è
esplorato attraverso intere sale dedicate a rossi, verdi e rosa,
così come la sua abilità nel gioco con la forma decostruita, in
particolare con i manichini, e la sua inconfondibile idea di
composizione. Una sezione esplora l'amore di Bourdin per il
cinema, con fotografie di campagne pubblicitarie che mostrano
quelle che sembrano scene del crimine o inseguimenti della
polizia, e che riportano alla sua fascinazione per Alfred
Hitchcock.
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