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Trovato morto in un cantiere: scagionata la moglie, caso chiuso

Trovato morto in un cantiere: scagionata la moglie, caso chiuso

Il corpo del professor Mauro Pamiro rinvenuto a Crema nel 2020

CREMONA, 06 settembre 2023, 20:40

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Franco e Marisa, i genitori di Mauro Pamiro, il professore di informatica trovato cadavere la mattina del 29 giugno 2020 in un cantiere edile in via Don Primo Mazzolari a Crema, in provincia di Cremona, sono da sempre convinti che loro figlio sia stato ucciso e poi trasportato già morto in quella zona della città. Ma per il giudice delle indagini preliminari non fu così e non c'è alcun mistero dietro la fine del docente musicista: accogliendo la seconda richiesta di archiviazione avanzata dal pubblico ministero, istanza a cui la famiglia della vittima si era opposta attraverso gli avvocati Antonino Andronico e Gian Luigi Tizzoni, ha chiuso il caso. E di conseguenza, cade anche l'ipotesi di reato di omicidio nei confronti della moglie Debora Stella, iscritta nel registro degli indagati come atto dovuto.
    Nel video agli atti, ripreso da una telecamera alle 2 del mattino, si vede Pamiro, scalzo e in intuibile stato di agitazione, dirigersi verso il cantiere situato in via don Primo Mazzolari. Per il pm Davide Rocco e per la polizia si sarebbe arrampicato sull'impalcatura per poi cadere. O suicidio, oppure incidente per gli inquirenti, quest'ultima l'ipotesi più accreditata: "L'alterazione psicofisica legata all'assunzione di cannabis poche ore prima del decesso e comunque in modo regolare negli ultimi sei mesi di vita - si legge nel decreto di archiviazione - consentono di ipotizzare che possa esservi stato, piuttosto che un intento suicida, un errore di valutazione di Pamiro. Che dopo essersi arrampicato sul tetto del cantiere, potrebbe aver deciso di saltare valutando in modo errato l'altezza dell'edificio. E l'unica spiegazione è che Pamiro, dopo una breve rincorsa, abbia effettuato un salto dal tetto del cantiere edile".
    A suffragio di questa tesi si citano gli esiti delle simulazioni eseguite: "In tutte e tre le prove di salto simulato, la posizione del manichino rispetto al muro di cinta e al ponteggio è risultata compatibile con quella di ritrovamento del cadavere e le differenze di posizione e postura sono ascrivibili all'incertezza sulla direzione della rincorsa, sulla eventuale velocità di stacco e sul moto degli arti durante il volo libero" annota il giudice.
   

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