Stava cercando di acquistare
dell'acido corrosivo perché aveva "perso le chiavi della catena"
che teneva legato il suo motorino e in questo modo voleva
romperla. Ha tentato di difendersi in questo modo il
professionista 33enne romano finito in carcere venerdì scorso
con l'accusa di stalking nei confronti della sua ex fidanzata
contro la quale avrebbe portato avanti per oltre due mesi una
"inquietante strategia di ossessivo controllo e logoramento
psicologico", che comprendeva pure l'intrusione nei suoi profili
internet e social per pubblicare, tra l'altro, foto o commenti
con insulti.
Stando all'inchiesta dei carabinieri, coordinata
dall'aggiunto di Milano Letizia Mannella e dal pm Giulia Floris,
il 33enne, arrestato su ordinanza del gip Livio Cristofano che
ieri lo ha interrogato, stava tentando di reperire quell'acido,
come emerge da intercettazioni, probabilmente per aggredire la
donna e sfigurarla.
Per il resto nell'interrogatorio l'uomo, arrestato a Milano
dove la donna viveva, ha ammesso quasi tutte le decine di
episodi di stalking - tra cui anche un paio di ingressi nella
sua abitazione per devastarla quando lei non c'era - spiegando
di aver "perso completamente la testa" quando lei aveva deciso
di lasciarlo.
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