Restituire l'intimità e il valore
affettivo che si nascondono dietro a ciascun indumento è la
sfida di 'Moda Povera VI: Les vêtements des autres - Milan', una
performance creata da Olivier Saillard che debutterà il 2
febbraio alla Triennale di Milano.
Concepita appositamente per Milano nell'ambito delle Soirées
Nomades - il format frutto del partenariato culturale tra
Triennale Milano e Fondation Cartier, avviato nel 2020 - la
performance invita ogni visitatore a offrire in prestito un
indumento a cui tiene. Dieci modelle avranno il compito di
indossare questi abiti, reliquie di momenti comuni o eccezionali
del passato. Indumenti usati o da lavoro, della vita quotidiana,
rovinati, da cerimonia o antiquati, tutti questi "vestiti degli
altri" sfileranno senza distinzioni rielaborati da Saillard, ex
direttore del Museo della Moda - Palais Galliera di Parigi, oggi
alla guida della Fondazione Azzedine Alaïa e direttore artistico
del brand J.M. Weston.
Il giorno successivo, sabato 3 febbraio, il pubblico potrà
scoprire altre due opere dal repertorio di Olivier Saillard:
Salon de Couture, ideata nel 2006, e mai più riproposta da
allora, che porta in scena Violeta Sanchez, musa e modella di
Yves Saint Laurent e Helmut Newton, nell'esercizio di una
sfilata fantasma; 'Moda Povera V: les vêtements de Renée', che
ha debuttato lo scorso giugno alla Fondation Cartier. In questa
performance, Saillard utilizza le tecniche dell'alta moda per
scucire e trasformare i vestiti appartenuti alla madre, venuta a
mancare due anni fa.
"Alle fashion-week che si susseguono con frenesia - dice
Saillard - ho preferito contrapporre due giornate. Qualche ora
di performance dove verrà celebrato l'indumento - e non la moda
- emancipato da qualsiasi carattere commerciale e consumista,
libero da ogni prospettiva economica".
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