Il Comune di Milano ha deciso di
raddoppiare le aree di verde a sfalcio ridotto che ora non sono
più una sperimentazione ma una politica adottata in modo
permanente, nonostante le polemiche politiche. Le aree verdi in
cui l'erba sarà mantenuta più alta passano da 54 a 111,
distribuite in tutti i Municipi per un totale di circa 1,8
milioni di metri quadrati sui 19 milioni di metri quadrati di
verde urbano gestiti direttamente dal Comune.
L'obiettivo è di
promuovere la sostenibilità ambientale, anche alla luce dei
risultati in termini di aumento di biodiversità, spiega Palazzo
Marino, riscontrati proprio in alcune di queste aree monitorate
dalla nature tech-company 3Bee e dall'Università degli Studi
Milano-Bicocca. In particolare, il team dello ZooPlantLab del
dipartimento di Biotecnologie e Bioscienze della Bicocca ha
osservato un aumento della biodiversità di insetti nelle zone
non sfalciate con picchi del 30% rispetto a quelle sfalciate
frequentemente, arrivando anche ad un aumento del 60% nelle aree
con maggiore ricchezza di fiori e specie.
"Non è più una sperimentazione ma una scelta assunta dal
comune - ha spiegato l'assessora all'Ambiente e Verde Elena
Grandi -, perché il tema della biodiversità è fondamentale in
una città densa come la nostra e abbiamo visto quanto il prato
a sfalcio ridotto apporti beneficio alla città, per mitigare gli
effetti dei cambiamenti climatici". Le polemiche secondo
l'assessora in alcuni casi "sono pretestuose, non è che non si
taglia più l'erba prevediamo 6/7 sfalci all'anno nei nostri
prati mentre nelle aree a sfalcio ridotto sono 3".
Le aree sono state individuate in modo da non incidere sugli
usi pubblici o sulla fruizione per il gioco, il relax, lo sport.
Con gli stessi obiettivi di tutela e sviluppo della
biodiversità, aumentano anche i prati fioriti che saranno oltre
60, circa il doppio rispetto all'anno precedente.
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