Esponenti della comunità indiana
provenienti da tutta Italia si sono ritrovati in piazza Fontana
a Milano per chiedere ai governi di tutto il mondo di
"svegliarsi contro il terrorismo".
In una cinquantina si sono dati appuntamento in un luogo
'simbolo' per manifestare, in modo assolutamente pacifico, e
ricordare con due minuti di silenzio e con una preghiera
induista, i 28 turisti uccisi e i tanti feriti nell'attentato di
una decina di giorni fa nel Kashmir e tutte le vittime uccise in
attacchi di matrice terroristica. Le loro fotografie sono state
trasformate in manifesti che, assieme a cartelloni con scritte
che invocano la pace e una grande bandiera dell'India, sono
diventati protagonisti del sit-in.
"Siamo qui - ha spiegato Satwinder Miani - per dire di
fermare il terrorismo globale che è un pericolo anche per le
generazioni future. Il terrorismo non è una religione, non è uno
stato ma è un crimine contro l'umanità. I governatori europei e
di tutto il mondo - ha proseguito - devono svegliarsi il più
presto possibile e dobbiamo lavorare tutti insieme per
combatterlo".
Alla manifestazione hanno partecipato i presidenti delle
comunità Hindu, Sikh ed esponenti del Partito del Popolo
Indiano, il Bjp, che si sono alternati al microfono per
chiedere di poter vivere in una mondo "di pace, senza la paura
degli attacchi terroristici".
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