Esalazioni di idrocarburi dalla
Raffineria Api: in 100, tra singoli cittadini, associazioni
ambientaliste e Comune di Falconara Marittima hanno presentato
richiesta per costituirsi parte civile contro la società
petrolifera, stamattina, nell'udienza preliminare fissata
davanti alla gup di Ancona Francesca De Palma dopo la chiusura
delle indagini preliminari. Il caso è quello della cisterna Tk61
(l'operazione Oro Nero dei carabinieri del Noe) che causò una
serie di cattivi odori avvertiti a Falconara e d'intorni nel
2018: il tetto galleggiante della cisterna si inclinò durante
un'operazione di bonifica e fuoriuscì una nuvola di gas
percepita nell'aria dalla popolazione. In 19 -18 persone fisiche
tra cui l'ex dirigente Arpam Giancarlo Marchetti e
l'amministratore delegato di Api Giancarlo Cogliati, e la
società Api - rischiano il rinvio a giudizio.
La Procura, con il pm Irene Bilotta, ha già chiesto il
processo per tutti. Le accuse, a vario titolo, vanno dal
disastro ambientale, gestione illecita di rifiuti speciali,
getto pericoloso di cose, alle lesioni colpose. A Marchetti,
difeso dall'avvocatessa Marina Magistrelli, e che oggi ha avanzo
la richiesta di procedere con l'abbreviato, la pm contesta i
reati (alcuni in concorso) di abuso d'ufficio, rivelazione di
segreti d'ufficio e istigazione alla corruzione. Per l'accusa
avrebbe cercato in qualche modo di favorire la raffineria,
preannunciando l'imminente ispezione dei tecnici all'interno
dello stabilimento. Tutti addebiti da dimostrare e respinti
dagli indagati. L'udienza è stata aggiornata all'8 marzo per
l'ammissione o meno delle parti civili.
Le associazioni ambientaliste che hanno fatto richiesta di
costituirsi parte civile sono Onda Verde, Legambiente,
Falkatraz, Italia Nostra e Wwf. Per il Comune oggi c'era la
sindaca Stefania Signorini. Né il ministero dell'Ambiente né la
Regione invece si sono presentati per un'eventuale loro
costituzione. Questo ha creato disappunto tra i legali delle
associazioni.
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