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Ad Ascoli il primo ospedale di comunità delle Marche

Ad Ascoli il primo ospedale di comunità delle Marche

Offre cure tra il domiciliare e il ricovero ospedaliero

ASCOLI PICENO, 04 giugno 2024, 17:34

Peppe Ercoli

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

È stato inaugurato oggi l'ospedale di comunità (Os.Co) dell'Ast di Ascoli, primo del suo genere nel panorama regionale. Questa apertura in modalità sperimentale anticipa la realizzazione di due ulteriori ospedali di comunità previsti ad Ascoli e a San Benedetto del Tronto, finanziati con i fondi del Pnrr.
    L'Os.Co è una struttura sanitaria intermedia che offre cure tra il domicilio e il ricovero ospedaliero, indicata per quei pazienti che, pur avendo superato la fase acuta della malattia, non possono ancora tornare a casa a causa di necessità socio-sanitarie e di recupero funzionale. Situato presso l'ospedale Mazzoni di Ascoli, dispone di 16 posti letto ed è gestito da un team infermieristico, con il supporto di medici di assistenza primaria. Il personale comprende sei infermieri e sei operatori socio-sanitari, coordinati da un infermiere capo.
    L'assistenza medica è resa possibile grazie a un accordo integrativo locale, con una decina di medici di medicina generale disponibili a coprire turni di quattro ore al giorno e garantire la continuità assistenziale durante la notte e nei giorni festivi.
    La direttrice generale Nicoletta Natalini ha sottolineato l'importanza della tempestività dell'attivazione, mirata a rispondere alla crescente domanda di posti letto per acuti durante la stagione estiva. "Questo miglioramento nella gestione dei posti letto - ha detto - consente una maggiore disponibilità di letti specialistici per i pronto soccorso, in particolare per quello di San Benedetto, che vede un aumento significativo di accessi durante l'estate a causa dell'afflusso turistico".
    L'assessore regionale alla sanità Filippo Saltamartini ha sottolineato il contributo fondamentale dell'Università Politecnica delle Marche nella formazione degli infermieri, sotto la guida del rettore Gianluca Gregori, il quale ha a sua volta evidenziato "l'importanza del coinvolgimento degli specializzandi per portare energie vitali e verificare opportunità future, anche in considerazione del decreto Calabria".
   

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