Truffe da Superbonus, la Guardia di
Finanza di Fermo sequestra 1,7 milioni di crediti fiscali
inesistenti e ne blocca la cessione di altri 14 milioni.
L'operazione, tra le province di Fermo, Macerata e Perugia, vede
coinvolti due amministratori, sette professionisti e tre
società. L'attività investigativa ha consentito di interrompere
un'articolata frode nel settore dei Superbonus edilizi 110%
("Sismabonus" ed "Ecobonus"), posta in essere tramite emissione
di fatture per operazioni inesistenti, predisposizione di false
asseverazioni e apposizioni di visti di conformità da parte dei
professionisti coinvolti. Le mirate indagini hanno accertato
come una società "general contractor", operante nella provincia
di Macerata, avesse stipulato diversi contratti di appalto per
l'esecuzione di interventi edilizi agevolati dalla detrazione
fiscale del Superbonus 110% su condomini della provincia di
Fermo per oltre 16 milioni di euro e, attraverso fatture per
operazioni inesistenti, avesse ottenuto agevolazioni dallo Stato
per lavori di efficientamento energetico e sismico, in tutto o
in parte mai realizzati, rappresentate dalla cessione dei
relativi crediti fittizi, anche grazie alle false attestazioni
di professionisti abilitati.
Oltre agli amministratori della società general contractor,
tra gli indagati vi sono infatti gli ingegneri, che si
premuravano di presentare all'Enea (Agenzia nazionale per le
nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile)
le necessarie asseverazioni, con informazioni false o
attestazioni non veritiere sulla congruità delle spese e sulla
realizzazione degli interventi agevolati. Indagati anche tre
commercialisti, incaricati di apporre i visti di conformità in
relazione ai crediti ceduti e di trasmettere telematicamente i
modelli di cessione del credito all'Agenzia delle Entrate,
nonché l'amministratore dei condomini oggetto dei suddetti
interventi edilizi.
La frode fiscale così realizzata ha generato comunicazioni
per l'opzione di cessione di crediti inesistenti pari ad oltre
16 milioni di euro: una parte di questa è stata bloccata ab
origine dall'Agenzia delle Entrate sulla base delle risultanze
delle indagini condotte dalla Guardia di Finanza di Fermo;
l'altra ha originato crediti fiscali, alcuni dei quali già
ceduti a soggetti terzi o già oggetto di compensazione per il
pagamento di tributi dovuti, per i quali erano anche state
inviate, in alcuni casi, insolite richieste di annullamento.
In relazione alle evidenze raccolte, a seguito delle indagini
dapprima coordinate dalla Procura della Repubblica di Fermo e
successivamente trasferite al Tribunale di Macerata, competente
per territorio, il gip del Tribunale maceratese ha emesso il
provvedimento di sequestro preventivo ed impeditivo per oltre
1,7 milioni di euro di crediti inesistenti, parte dei quali
ancora nella disponibilità del "general contractor" e parte
ceduti a terze società.
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