"I voli interni da e per
l'Aeroporto delle Marche viaggiano sempre più vuoti. Per
rendersene conto è sufficiente scorrere i numeri reali, non
quelli allegramente diffusi dal presidente Acquaroli e dai suoi
assessori, ma quelli ottenuti dagli uffici a seguito di un
accesso agli atti". Lo afferma la consigliera regionale del Pd
Manuela Bora che va nel dettaglio: "basti dire che negli ultimi
sei mesi il volo giornaliero Ancona-Roma ha viaggiato con una
media di 2,5 passeggeri a tratta. Ma neanche le altre rotte
vanno meglio: Milano fa segnare una media a tratta di 9,2
passeggeri, mentre Napoli 9,8. Numeri più degni di un trasporto
privato di lusso piuttosto che di un servizio finanziato con
risorse pubbliche".
"Ma quanto sono costati realmente alla Regione Marche questi
disastrosi risultati? - chiede Bora - Risultati che sono frutto
di una gestione miope dell'aeroporto nonché della pessima
politica di promozione del nostro territorio in capo ad Atim,
l'Agenzia fortemente voluta dal presidente Acquaroli e che
puntualmente ritroviamo quando si tratta di disperdere i soldi
dei marchigiani in un fiume di sprechi".
"A dicembre del 2024, - osserva la consigliera dem - per i
servizi aerei di continuità territoriale da e per Ancona verso
gli aeroporti di Roma Fiumicino, Milano Linate e Napoli, la
Regione Marche ha liquidato ad Enac ben 4,8 milioni di euro
relativi all'annualità 2023. Un mucchio di denaro, ma quasi
niente a confronto dello stanziamento di circa 8,5 milioni di
euro che dovranno esser pagati nel 2025 per l'annualità 2024.
Come se non bastasse e nonostante la Regione Marche fosse già a
conoscenza della drammatica situazione, il 31 gennaio, su
pressione della stessa giunta Acquaroli, Enac ha prorogato fino
a ottobre 2025 l'affidamento dei voli domestici al vettore
Skyalps, subentrato nell'aprile del 2024 alla compagnia
Aeroitalia dopo l'attivazione della procedure d'urgenza da parte
di Enac". "Ciò significa che la Regione Marche dovrà sborsare
altri milioni di euro in un'ottica di costi-benefici totalmente
assurda e insostenibile, - attacca la consigliere del Pd -
specialmente se si tiene conto che l'Ente possiede solamente il
8,5% delle quote dell'aeroporto".
"Nel frattempo - conclude Bora - il piano industriale
approvato cinque anni fa è rimasto sulla carta. Sappiamo che
l'aeroporto, per funzionare, non può contare soltanto sul
traffico passeggeri, ma né il presidente Acquaroli né
l'assessore Brandoni sono stati in grado di dirci in aula a che
punto sono l'attività aerospaziale, l'attività di manutenzione e
di cargo, lo sviluppo dell'aviazione elettrica e l'aviazione
generale. Insomma, a Palazzo Raffaello l'inettitudine regna
sovrana, ma tanto a pagarne il caro prezzo sono sempre i
cittadini".
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