di Claudio Curti Ipotesi di uso ingannevole del marchio. Questo quanto potrebbe configurarsi a seguito dell'accordo di licenza, quinquennale, che il Gruppo Fedrigoni ha sottoscritto con il distributore internazionale tedesco Jacob Jurgensen per produrre e distribuire in Europa carta per fotocopie Copy 1 e 2 dell'iconico marchio Carta Fabriano, prodotte fino a fine 2024 nello stabilimento di Rocchetta a Fabriano (Ancona).
Sito chiuso perchè considerata "attività non remunerativa", con oltre 170 esuberi, ridotti a oggi a 30 (in cassa integrazione) dopo i ricollocamenti in altri stabilimenti del Gruppo. Ad entrare a gamba tesa sulla vicenda è il ministro del Made in Italy, Adolfo Urso che oggi ha risposto alla lettera del sindaco di Fabriano, Daniela Ghergo che ha dichiarato 'inaccettabile' l'uso del marchio della sua città, Fabriano, per una produzione spostata all'estero. Il ministro ha rassicurato anche il governatore delle Marche, Francesco Acquaroli al quale ha telefonato. Il responsabile del Made in Italy ha chiarito che "qualora venissero confermate le notizie riportate dagli organi di stampa", si configurerebbe "una ipotesi di uso ingannevole del marchio rilevante ai sensi sia dell'art.14 del Codice della Proprietà Industriale, sia delle norme corrispondenti previste dalla direttiva e dal Regolamento del Marchio dell'Unione Europea, che sanzionano con la decadenza del marchio la sua sopravvenuta ingannevolezza, in particolare proprio sulla provenienza geografica dei prodotti contrassegnati". Anche se dal Gruppo Fedrigoni si è data notizia che sul packaging deve essere specificato "che questa linea di prodotti è distribuita dal Gruppo tedesco Jacob Jürgensen attraverso la controllata Paper Fast".
Una rassicurazione che potrebbe non bastare, tanto da portare il Ministro a specificare che, qualora si ravvisasse l'uso ingannevole del marchio, il ministero delle Imprese e del Made in Italy "interverrà prontamente, sostenendo qualunque soggetto interessato a presentare un'istanza nelle sedi competenti per l'accertamento della decadenza del marchio d'impresa registrato 'Fabriano', attualmente di proprietà dell'impresa Fedrigoni, e per l'applicazione delle altre sanzioni previste dalla legge per l'uso ingannevole, anche a tutela dei consumatori". Lo stesso Primo cittadino di Fabriano ha annunciato di aver dato mandato a un legale per tutelare il marchio e la città, "un binomio inscindibile". Per fare chiarezza l'assessore al Lavoro della regione Marche, Stefano Aguzzi, ha chiesto all'azienda l'anticipazione dell'incontro in calendario il 27 marzo prossimo e convocato per fare il punto della situazione rispetto all'accordo sottoscritto al Mimit nell'ambito della vertenza Giano e che, ora, avrà come tema questo accordo di licenza con il distributore tedesco. Nel frattempo, anche i deputati del Pd, Irene Manzi e Augusto Curti, hanno annunciato un'interrogazione in merito, "si sta facendo uno spregiudicato uso speculativo del marchio Fabriano che contrasteremo in ogni sede", denunciano.
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