Investimenti per oltre 38,2 milioni
di euro (+13,7%) al fine di realizzare importanti opere
necessarie a soddisfare le esigenze dei territori gestiti,
ricavi per 88,4 milioni, (78,3 milioni di euro nel 2023), utili
per circa 7,5 milioni di euro (+1,7 milioni rispetto all'anno
precedente) interamente reinvestiti. Sono alcuni numeri che
emergono dal bilancio consuntivo di Viva Servizi Spa, società
che gestisce il servizio idrico integrato in 43 comuni della
provincia di Ancona. L'Assemblea dei soci ha approvato
all'unanimità il bilancio consuntivo relativo allo scorso anno.
L'avvocato Andrea Dotti è stato confermato alla Presidenza della
società ed anche per il consiglio direttivo si è optato per una
scelta di continuità.
Oltre agli investimenti per le opere, ulteriori risorse sono
destinate ad investimenti comuni necessari a migliorare le
dotazioni strutturali aziendali che fanno innalzare a 98 euro di
rapporto investimenti/abitante, rispetto agli 86 euro del 2023 e
ai 72 euro stimati da Utilitalia quale media nazionale nel 2024.
Tra gli aspetti più significativi, ricorda Viva Servizi, "il
finanziamento Pnrr per 27,8 milioni di euro sull'importo totale
di 37,8 milioni di euro per la digitalizzazione di 2.500 km
della rete la cui realizzazione si concluderà entro il
31.12.2025". La distrettualizzazione consentirà di passare da
una dispersione del 38% al 23%.
I dati sono stati presentati ai soci dal direttore Generale
Moreno Clementi.
I principali indicatori evidenziano ricavi per 88,4 milioni,
(78,3 milioni nel 2023), utili per circa 7,5 milioni di euro,
interamente reinvestiti e resi possibili grazie al lavoro dei
374 dipendenti in forza all'azienda, +10 unità rispetto all'anno
scorso.
Quanto ai consumi, rispetto ad un calo costante nell'ultimo
quinquennio, sono in aumento e si attestano a 26,8 milioni di
metri cubi (25,6 nel 2023); comunque "gli utenti prestano sempre
maggiore attenzione nel consumo dell'acqua e al connesso
risparmio". Il "consumo di acqua erogato pro-capite raggiunge
mediamente i 188 litri/abitante/giorno (+9 litri rispetto al
2023); se non venissero conteggiati i consumi delle ditte, ma
solamente quelli domestici, la media sarebbe più bassa pari a
136 litri/ abitante/giorno (circa +6 litri rispetto al 2023)".
Come conseguenza della crescita dei volumi distribuiti di
acqua c'è un incremento nelle quantità gestite relative alla
fognatura (+3%) e alla depurazione (+3,1%) rispetto alle
quantità dell'esercizio 2023. La variazione nei consumi dei
volumi "riflette una componente dell'attività che la società
svolge nei territori".
"Gli indici presentati - ha detto il presidente Andrea Dotti
- confermano una valutazione molto positiva sullo stato di
salute della società con investimenti crescenti e la capacità
non solo di intercettare fondi e contributi nazionali ed europei
per la realizzazione del progetto di digitalizzazione di buona
parte della rete idrica che porterà all'abbattimento di un terzo
della percentuale di dispersione, portandola a circa il 23%,
mentre la media nazionale è al 39% ma di completare i lavori e
raggiungere gli obiettivi".
"Stiamo proseguendo con sempre maggiore incisività a
veicolare la cultura del non spreco della preziosa risorsa tra i
cittadini di tutte le età a partire dalle giovani generazioni" -
ha sottolineato il direttore generale Moreno Clementi - Questo
percorso punta ad un rapporto diretto e trasparente con il
cittadino che, attraverso gli strumenti di comunicazione e i
social network è costantemente informato e consapevole circa i
progetti in corso, tra i quali quello di digitalizzazione della
rete per la lotta alla dispersione idrica e l'impegno della
società per investimenti pro capite ben oltre la media
nazionale".
"A questo aggiungo che - ha concluso il dg - abbiamo avviato
un innovativo progetto di studio in collaborazione con
l'Università Politecnica delle Marche, che indagherà la storia
dell'acqua ad Ancona, le fonti di approvvigionamento idrico
della città di Ancona e del territorio circostante quando
l'acqua aveva un uso collettivo e la fruizione era un'occasione
di socialità per la comunità prima che la capillarizzazione del
servizio ne rendesse l'uso individuale".
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