"Il Distretto Florovivaistico delle
Marche è realtà". La Regione Marche ha "ufficializzato oggi, nel
corso di un evento della fiera internazionale Euroflora in corso
a Genova fino al 4 maggio, la sua nascita".
Un risultato che, sottolinea la Regione, "rappresenta un
punto di svolta per il comparto agricolo marchigiano e la
conclusione di un percorso condiviso tra istituzioni, imprese e
rappresentanze professionali".
Ad aprire i lavori è stato l'assessore regionale
all'Agricoltura, Andrea Maria Antonini, che ha illustrato il
valore strategico del distretto, le peculiarità del territorio e
le motivazioni culturali e produttive che ne hanno reso
possibile la costituzione. "Con la presentazione ufficiale del
Distretto Florovivaistico delle Marche a Euroflora 2025 - ha
detto - abbiamo posto un tassello fondamentale nella strategia
di rilancio e valorizzazione di un settore che esprime
eccellenze produttive, radici profonde nel territorio e grandi
potenzialità per lo sviluppo sostenibile e l'occupazione per
l'intero sistema agricolo marchigiano. I dati raccolti nelle
fasi preliminari hanno confermato che il Distretto
Florovivaistico delle Marche possiede tutti i requisiti
richiesti, candidandosi come modello nazionale e dimostrando la
vitalità e la coesione del tessuto produttivo regionale.
L'appuntamento di Genova - ha aggiunto - ha offerto una vetrina
internazionale per raccontare la qualità e l'identità delle
produzioni marchigiane, aprendo un nuovo capitolo per il
comparto e gettando le basi per future progettualità condivise e
innovative. Questo risultato è frutto di un grande lavoro di
squadra tra istituzioni, imprese e rappresentanze del comparto".
A seguire, dopo l'introduzione con analisi storico-economica
del settore della sociologa Eleonora Balestra, sono intervenuti
Gianfranco Santi, vicepresidente di Linfa (azienda speciale
della Camera di Commercio delle Marche); Roberto Luciani,
dirigente Regione Marche; Ferruccio Luciani, funzionario Regione
Marche; i rappresentanti delle principali organizzazioni
professionali del settore, tutti attivamente coinvolti nel
processo di costruzione del distretto: Massimo Sandroni,
Confederazione italiana agricoltori Marche; Antonio Paoletti,
Copagri Marche; Francesco Balestra, presidente Associazione
vivaisti Grottammare e rappresentante di Coldiretti Marche.
La Regione Marche "vanta una solida tradizione nel settore
florovivaistico: coltivazioni di alloro, oleandro, leccio,
pitosforo e molte altre essenze floricole, arboree e arbustive
hanno storicamente caratterizzato il paesaggio agrario
marchigiano, distinguendosi per qualità, biodiversità e
attenzione all'ambiente. Tuttavia, queste eccellenze produttive
non sempre hanno ricevuto adeguata valorizzazione commerciale o
promozione identitaria. Il riconoscimento del distretto ha
rappresentato una tappa fondamentale per il rilancio del
comparto: consente di inquadrare il florovivaismo come settore
strategico dell'economia regionale, favorendo aggregazione,
innovazione, formazione tecnica e promozione sui mercati
nazionali e internazionali".
"In base alla normativa nazionale, un distretto produttivo
deve soddisfare precisi requisiti minimi: - ricorda la Regione -
almeno 100 aziende florovivaistiche in un'area omogenea composta
da almeno 15 comuni limitrofi; una capacità produttiva aggregata
di almeno 5 milioni di euro annui; la presenza di almeno 5
operatori specializzati nella preparazione del prodotto per la
vendita".
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