Assolto dopo otto anni e dopo un arresto mentre era in servizio. L'ex colonnello dei carabinieri Maurizio Coppola era stato arrestato mentre era comandante provinciale dell'Arma a Campobasso, nell'ambito dell' inchiesta Black Hole con l'accusa di essere coinvolto in una gigantesca associazione a delinquere e di aver ostacolato le indagini (106 complessivamente gli indagati, ma ora, dopo l' udienza preliminare celebrata ieri a Bari, solo per 10 di loro si aprirà un processo). "Come ho appreso la notizia della mia assoluzione? Devo dire la verità - commenta all'ANSA - né bene, né male. Perché in fin dei conti è la chiusura di una vicenda comica che già dall' inizio si era manifestata come tale. E allora finiamola così, per non definirla in modo più serio. Per me si conclude con una grande risata alla faccia degli ideatori di tutto questo, di questa vicenda miserabile". Così Coppola prosegue il suo sfogo accusando: "In effetti - dice - una associazione a delinquere c'è stata: era quella composta da una coppia di miserabili amanti, costretti a nascondere la loro tresca per non scoprire le carte, e da un nutrito numero di mascalzoni, codardi e imbecilli".
L'ex colonnello parla quindi della sua carriera, troncata dall'arresto avvenuto a maggio del 2007: "In quel momento la mia proiezione di carriere era decisamente positiva, ero un ufficiale di eccellenza e diciamo che, in qualche modo, per le ragioni legate a questa storia, ho avuto un crollo psicologico che mi ha portato alla riforma, ma di questo si renderà conto nelle dovute sedi alle persone che mi hanno provocato il problema". Ci sarà dunque una richiesta di risarcimento (Coppola aveva chiesto il rito abbreviato, rinunciando alla prescrizione): "Non me ne frega niente dell'ingiusta detenzione - spiega - a quello ci penseranno gli avvocati e, semmai dovessi ricevere dei soldi, me li spenderò tutti al casinò, perché quelli sono soldi maledetti, sterco del demonio". L'ex ufficiale dell'Arma ricorda infine i giorni passati in carcere a Larino: "Mi rimane un po' di amarezza, ma devo dire la verità: anche in galera ho conosciuto gente perbene, ho avuto un trattamento molto affettuoso sia dalle guardie carcerarie che dagli altri detenuti e decisamente fuori da ogni aspettativa".
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