In memoria dei martiri
dell'eccidio nazista, Fornelli (Isernia) ha inaugurato e aperto
al pubblico un Museo 3D che consente al visitatore di
ripercorrere ciò che accadde il 4 ottobre 1943. "Un pezzo di
storia del nostro territorio che si inserisce, a pieno titolo e
con orgoglio, nella storia della nostra nazione" ha detto, a
margine della cerimonia, il sindaco Giovanni Tedeschi che, con
l'intera amministrazione comunale, ha lavorato un anno al
progetto. Il Museo è collocato in un'area dell'Auditorium di
Fornelli e l'itinerario virtuale è aperto dalle opere del
maestro Antonio Pettinicchi che impresse, su 25 tele ad
acquerello, il martirio del podestà, Antonio Laurelli, e di
cinque fornellesi: Giuseppe e Vincenzo Castaldi, Celestino e
Domenico Lancellotta e Michele Petrarca furono uccisi, per
rappresaglia a seguito della morte di un soldato tedesco per una
bomba innescata in paese come deterrente alle razzie di bestiame
e di cibo.
I tedeschi condannarono alla forca 6 fornellesi, e non 10,
poiché si immolò il podestà salvando la vita a 4 persone. Il
comune, insignito della Medaglia di Bronzo al Valor Militare, ha
vinto la causa contro la Germania per il riconoscimento dei
danni. La sentenza del Tribunale di Isernia è arrivata il 12
dicembre 2020, la Repubblica Federale della Germania è stata
condannata a un risarcimento di 12 milioni di euro in favore del
Comune e degli eredi dei martiri. "Ci troviamo di fronte a una
sentenza di condanna esecutiva e passata in giudicato - ha detto
l'avvocato che ha rappresentato il Comune nella causa, Lucio
Olivieri - quindi abbiamo un titolo che può essere eseguito sui
beni che la Germania possiede in Italia, però dovrà trattarsi di
beni non destinati a un fine pubblico, perché l'ostacolo
all'esecuzione concreta dei beni è rappresentata dalla
destinazione a fini pubblici dei beni che appartengono allo
Stato straniero". Presente anche l'assessore al Turismo della
Regione Molise Vincenzo Cotugno: "Il Museo inaugurato - ha detto
- è un'opera doverosa per un eccidio efferato di cittadini
inermi e del podestà, impiccati e lasciati in piazza due
settimane".
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