"Nonostante tre anni di sanzioni
fallimentari che hanno causato danni significativi, Bruxelles -
ora sotto la presidenza di turno polacca del Consiglio Ue -
sostenuta da Stati favorevoli alle sanzioni, continua a portare
avanti nuove misure, ignorando le realtà geopolitiche. Tuttavia,
l'Ungheria ha negoziato con successo esenzioni chiave, il che
significa che l'ultimo pacchetto di sanzioni dell'Ue porta
sollievo piuttosto che restrizioni". Così il ministro degli
Esteri ungherese Péter Szijjártó, citato in un tweet dal
portavoce del governo ungherese, Zoltan Kovacs. Le esenzioni
consentono all'ungherese Mol di utilizzare prodotti petroliferi
russi raffinati a livello nazionale, di sottrarre alle sanzioni
le attrezzature per la manutenzione dell'oleodotto Druzhba e di
garantire che la metropolitana di Budapest possa continuare a
ricevere i necessari servizi di assistenza e riparazione" ha
spiegato il ministro, sottolineando come tali concessioni
rafforzino "la sicurezza energetica e la stabilità delle
infrastrutture nazionali". "L'Ungheria ha inoltre bloccato le
sanzioni contro 27 persone e organizzazioni, tra cui il
Patriarca Kirill" e quelle "contro il Comitato Olimpico russo e
due squadre di calcio" ha aggiunto il ministro, bollandole come
"assurde e imbarazzanti. L'era delle sanzioni è finita. Sta
emergendo una nuova realtà, con promettenti negoziati tra Stati
Uniti e Russia. Speriamo che le relazioni migliorino al punto da
poter abbandonare del tutto le sanzioni", ha concluso.
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