In Kosovo è andato a vuoto oggi
per l'undicesima volta il tentativo di eleggere un presidente
del nuovo parlamento scaturito dalle elezioni legislative del 9
febbraio scorso. E' stata nuovamente respinta infatti la
proposta del partito di maggioranza Vetevendosje
(Autodeterminazione, VV, sinistra nazionalista) del premier
Albin Kurti di esprimersi con votazione segreta.
A più riprese al tempo stesso, dall'inizio delle votazioni in
aula il 15 aprile, è stata bocciata la candidata alla presidenza
proposta da Vetevendosje, Albulena Haxhiu, che non è riuscita
finora a ottenere il minimo di 61 voti necessari all'elezione.
Un nuovo tentativo è in programma il 7 maggio. Senza l'elezione
del presidente e dei vicepresidenti, e il completamento
dell'organigramma del nuovo parlamento, non si può procedere
nell'iter costituzionale del dopo voto e passare alla formazione
del nuovo governo. Il parlamento di Pristina si compone di 120
seggi, 20 dei quali spettanti a rappresentanti delle minoranze,
e di questi 10 sono appannaggio della comunità serba in Kosovo.
Kurti ha finora respinto gli inviti delle opposizioni a cambiare
candidato, e se il muro contro muro e lo stallo dovessero
protrarsi non è escluso che si vada a nuove elezioni, con
ulteriori ritardi nel dialogo con Belgrado, anch'esso
praticamente congelato da mesi per il persistere di profonde
differenze di posizioni.
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