La Romania, a cinque mesi dal
contestato annullamento del primo turno delle presidenziali,
vinto a sorpresa a fine novembre dall'estremista di destra Calin
Georgescu con l'ombra di pesanti ingerenze russe, torna domenica
prossima 4 maggio alle urne per eleggere un nuovo capo dello
stato, possibilmente senza ulteriori polemiche, ricorsi e
strascichi giudiziari. Stando agli ultimi sondaggi, tra gli 11
candidati in lizza a essere nettamente in testa nelle intenzioni
di voto è un altro esponente dell'ultradestra nazionalista e
sovranista, il leader del partito Aur (Alleanza per l'unità dei
romeni) George Simion, accreditato del 30% delle preferenze.
Al probabile turno di ballottaggio il 18 maggio, sempre
secondo i sondaggi, Simion dovrebbe affrontare uno tra
l'indipendente e sindaco di Bucarest, Nicusor Dan, e il liberale
Crin Antonescu, entrambi dati intorno al 20%. Più staccato
Victor Ponta, ex premier socialdemocratico che si presenta da
indipendente, dato all'11%, mentre si registra una netta
flessione di consensi a solo il 6% per Elena Lasconi, sindaca e
esponente del centrodestra moderato, che nella tornata
elettorale di fine 2024, poi annullata, sarebbe andata al
ballottaggio previsto per l'8 dicembre.
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