Rafforzare l'industria europea dei chip e promuovere un nuovo approccio comune per la competitività del settore. Questo il duplice obiettivo con cui è stata lanciata oggi a Bruxelles un'alleanza strategica per i semiconduttori. All'iniziativa, promossa dai Paesi Bassi, hanno aderito Italia, Francia, Germania, Polonia, Spagna, Austria, Belgio, Finlandia. "Per garantire la sovranità tecnologica, la resilienza e l'autonomia strategica, l'Ue deve rafforzare fortemente la cooperazione - tra governi, industria, istituti di ricerca - e creare e coordinare insieme una strategia comune per aumentare la capacità produttiva, investire nella ricerca d'avanguardia e sviluppare una forza lavoro qualificata" si sottolinea nella dichiarazione congiunta adottata dai ministri competenti dei nove Stati membri. Il testo rappresenta la base per definire il futuro Chips Act 2.0, sul quale la Commissione europea si è impegnata a lavorare con l'obiettivo di adottarlo entro il 2026.
"L'Italia sta assumendo un ruolo di leadership nella produzione di tecnologie digitali avanzate. Attraverso la collaborazione con gli altri Stati membri, vogliamo costruire un ecosistema europeo solido e competitivo lungo l'intera filiera dei semiconduttori, riducendo le dipendenze esterne e rafforzando la nostra autonomia strategica" ha dichiarato il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, intervenendo alla tavola rotonda che ha dato vita alla coalizione sui semiconduttori, tenutasi a margine del Consiglio Competitività.
Nei prossimi mesi, si spiega nella nota adottata dai 9 Stati Ue, la coalizione per i semiconduttori lavorerà "in collaborazione con la Commissione europea per una Dichiarazione che sarà aperta al sostegno di tutti gli Stati membri sottolineando il nostro impegno a rafforzare la posizione dell'Europa nell'industria globale dei semiconduttori".
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