Ambientalisti e sindacalisti ancora
insieme per il futuro dell'auto. Il 13 e 14 marzo torna a Torino
'Mobilità sostenibile al lavoro': 35 relatori - rappresentanti
politici e istituzionali nazionali ed europei, esponenti di
organizzazioni sindacali, imprenditoriali e ambientaliste,
esperti - parteciperanno a 6 sessioni e 4 gruppi di lavoro
(materiali critici, batterie, automotive e lavoro, dazi e multe
alle case auto). Tra i protagonisti alcuni funzionari della
Comunità Europea impegnati nella revisione dei regolamenti e
nella messa a punto dei piani sociali per accompagnare la
transizione. Previsto anche un volantinaggio di sindacalisti e
ambientalisti a Mirafiori.
"Ci ritroviamo a Torino, in una fase molto complessa a
livello globale, europeo e nazionale, per rinnovare in modo
ancora più convinto il comune impegno e la cooperazione tra
mondo del lavoro e mondo ambientalista per una transizione che
non lasci indietro nessuno e che sia sostenibile sul piano
ambientale e su quello sociale" spiega Giulio Marcon, portavoce
della Campagna Sbilanciamoci!, tra le sigle promotrici
dell'Alleanza Clima Lavoro.
"La possibilità di salvare l'industria automobilistica -
-afferma Giorgio Airaudo, segretario generale della Cgil
Piemonte, tra i fondatori dell'Alleanza Clima Lavoro - passa
attraverso le scelte europee. La decisione della Commissione
Europea di rinviare le multe alle case che commercializzano
veicoli inquinanti e di dilatare i tempi di adeguamento agli
standard di riduzione delle emissioni non fa che accentuare
l'incertezza e il ritardo rispetto a Cina e Stati Uniti. Si
favoriscono le aziende meno virtuose, che hanno privilegiato i
profitti agli investimenti, si penalizzano lavoratori e
consumatori con licenziamenti, cassa integrazione e prezzi in
aumento, il tutto a scapito del clima. Servono risorse per una
transizione giusta, anche sul piano sociale: nessun posto di
lavoro deve andare perso". Secondo Airaudo, "Stellantis deve
portare in Piemonte produzioni di punta legate alle nuove
tecnologie e non prodotti di recupero come la 500 ibrida.
Speriamo trovi in fretta un amministratore delegato - osserva -
perché non si è mai vista una grande azienda senza ceo in un
momento così difficile. Il Piemonte deve attrarre nuovi
produttori, la componentistica rischia di collassare prima di
Mirafiori".
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