"L'irrilevanza non è il destino dei cristiani.
C'è sete di pace nel Mediterraneo ferito da troppi conflitti.
La pace ha bisogno di dialogo e di amicizia, di costruire ponti e superare i muri della divisione e dell'odio".
Così il professor Adriano Roccucci sul tema 'Speranza cristiana e Mediterraneo. Le sfide di un cambiamento d'epoca', che ha aperto la terza giornata del forum ecclesiale in corso a Bari 'Mediterraneo, frontiera di pace', che si concluderà domenica con Papa Francesco.
Per Roccucci, "Siria, Iraq e Libia rappresentano ferite aperte e dolorosissime", con la "violenza terribile e cieca del terrorismo" in queste guerre; ha ricordato anche i cristiani rapiti, "i due metropoliti di Aleppo, Mar Gregorios Ibrahim e Paul Yazigi, e padre Paolo Dall'Oglio". "C'è una responsabilità particolare dei cristiani in questo tempo difficile. C'è la domanda di fare il possibile e l'impossibile per facilitare la fine delle guerre", ha detto: "La prima sfida per le Chiese nel Mediterraneo è la pace".
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