La Curia diocesana di Lecce
"stigmatizza l'uso strumentale e divisivo di ogni accadimento
relativo alla festa patronale che di per sé costituisce un
momento di gioia e di comunione per la città e l'intero
territorio salentino. Pertanto, si auspica che la figura super
partes dell'arcivescovo, pastore di tutti, non venga mai tirata
in ballo in polemiche di carattere politico". E' quanto si legge
in una nota diffusa dalla Curia dopo il post su Facebook del
sindaco di Lecce, Carlo Salvemini, che accusa l'emittente
salentina Telerama di fare un uso politico della tv e tira in
ballo il vescovo come suo testimone.
La Curia ricorda che "l'avvicinarsi della festa patronale impone
di chiudere - senza alcuna esitazione - ogni polemica, compresa
quella innescata sui social network, e di concentrare ogni
energia per il buon esito civile e spirituale degli eventi
programmati, elementi essenziali dell'identità salentina".
"Pur senza entrare nelle libere ed autonome scelte di tutte le
testate giornalistiche, chiamate a garantire la pluralità
dell'informazione, si ricorda - afferma la Curia - che
l'arcivescovo ha da sempre favorito un sinergico dialogo
costruttivo con le istituzioni locali. È a tal fine che al
termine della conferenza stampa, ha chiamato accanto a sé il
sindaco della città affinché le consuete interviste potessero
coinvolgere congiuntamente l'autorità religiosa e l'autorità
civile". Inoltre - prosegue la nota - "si assicura che
l'arcivescovo e l'intera diocesi hanno avuto e continuano ad
avere cordiali e intense relazioni con l'emittente Tele Rama,
contraddistinte da reciproca stima. Nella suddetta circostanza,
l'arcivescovo non ha badato a quale testata avesse rilasciato
l'intervista e il suo intervento successivo non era mirato a
biasimare la citata tv locale quanto, piuttosto, a ribadire
l'esigenza che, anche attraverso i media, sia resa visibile
l'unità d'intenti tra autorità civile e religiosa per il bene
della comunità".
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