L'anno scorso sono state 222 le
richieste di aiuto per casi di violenza digitale, reati di
pornografia non consensuale (revenge porn) e cyberbullismo
pervenute al numero unico (340.5600875) attivato
dall'assessorato al Welfare del Comune di Bari e
dall'associazione Gens Nova. I dati sono stati diffusi oggi nel
corso di una conferenza stampa alla quale hanno partecipato, tra
gli altri, l'assessora al Welfare Francesca Bottalico, e il
presidente di Gens Nova, Antonio Maria La Scala, rinnovando
l'intesa per proseguire con azioni socio-educative integrate.
"Il revenge porn e il sexting - ha detto Bottalico - sono
temi delicati che incidono sul diritto fondamentale di ogni
persona alla riservatezza e alla libertà, sulla sfera privata,
sull'onore e sulla reputazione e determinano gravissimi effetti
sociali, psicologici e finanziari sugli adulti e ancor più sui
minori, fino a estreme conseguenze. In poco meno di un anno sono
state 154 le segnalazioni telefoniche, di cui 117 da parte di
donne, la maggior parte delle quali tra i 15 e i 50 anni; mentre
68 sono stati i casi affrontati direttamente dallo sportello
dedicato, per un totale di 222 richieste". "Si tratta di
segnalazioni - ha precisato - che spesso nascondono ricatti
psicologici o monetari, vendette, azioni di bullismo o
cyberbullismo, vere e proprie violenze, spesso facilitate dal
consumo della cosiddetta droga dello stupro che riduce, tra le
altre cose, il dolore e provoca effetti dissociativi e amnesia".
"Il problema più grave che abbiamo rilevato in questi due
anni di protocollo e da sempre come associazione - ha detto La
Scala - è proprio l'uso improprio e illegale dei social network
da parte di minori, attraverso la registrazione anagrafica falsa
o l'utilizzo del telefono dei genitori, spesso testimoni
inconsapevoli di una pericolosa deriva che comporta
inevitabilmente un decadimento morale dei ragazzi e, di
conseguenza, della società".
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