I resti della palazzina crollata
mercoledì scorso in via De Amicis, a Bari, verranno analizzati
per esaminare i materiali di costruzione e per individuare i
punti di cedimento e collasso. L'analisi sarà eseguita
attraverso il campionamento degli elementi strutturali
dell'edificio (murature, travi, pilastri), i cui materiali
saranno analizzati anche in laboratorio. Analisi, queste, che
andranno di pari passo con le rimozioni delle macerie, dalle
quali sarà possibile capire per quali zone prevedere la
demolizione controllata e cosa fare per mettere in sicurezza
parte dell'immobile ancora pericolante. Sono questi gli esami
che dovrà svolgere nei prossimi giorni il professor Antonello
Salvatori dell'università dell'Aquila, nominato dalla Procura di
Bari come consulente nel caso del crollo della palazzina.
Salvatori, in passato, si è occupato anche dei crolli successivi
ai terremoti dell'Aquila (2009) e di Amatrice (2016), oltre che
di quello di una palazzina di via Roma, a Barletta, in cui nel
2011 persero la vita cinque donne. Oggetto della consulenza -
che prevede anche uno studio approfondito delle carte che
raccontano la storia dell'edificio, costruito negli anni
Cinquanta - è quello di accertare le cause del crollo, il
procuratore aggiunto Ciro Angelillis e la pm Silvia Curione
coordinano le indagini della squadra mobile per crollo colposo,
al momento ancora a carico di ignoti. La palazzina crollata era
stata dichiarata inagibile dal Comune di Bari il 24 febbraio
2024 e i lavori di ristrutturazione, affidati dal condominio
all'azienda Dell'Aera costruzioni per 570mila euro, erano
iniziati pochi giorni prima del collasso dell'edificio.
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