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In collaborazione con Politecnico di Bari
Ci sono anche ricercatori pugliesi
nel progetto 'Km3net', il telescopio sottomarino, che
dall'abisso del Mediterraneo, ha rivelato "il neutrino più
energetico mai osservato". Lo comunica in una nota il
Politecnico di Bari. L'evento è stato presentato nei giorni
scorsi in occasione della pubblicazione della ricerca
sull'autorevole rivista scientifica internazionale, 'Nature',
che ne dedica la copertina. "Sebbene i neutrini siano la seconda
particella più abbondante nell'universo dopo i fotoni, la loro
interazione debole con la materia li rende - viene evidenziato
molto difficili da rivelare e richiede esperimenti di grandi
dimensioni come Km3net, che utilizza l'acqua di mare come mezzo
di interazione per i neutrini".
Al progetto Km3net partecipano 360 scienziate e scienziati,
ingegneri, tecnici, studenti di 68 istituzioni di 21 paesi di
tutto il mondo. Per la Puglia ricercatori del dipartimento
Interateneo di Fisica 'Michelangelo Merlin' di Bari e le
strutture afferenti: Infn (Istituto nazionale di fisica
nucleare) Bari, Politecnico di Bari e Università di Bari. "Con
questa eccezionale osservazione, tuttora aperta a molteplici
interpretazioni, Km3net - spiega Marco Circella (ricercatore
della sezione di Bari Infn e coordinatore tecnico della
Collaborazione Km3net) - ha aperto la strada verso nuovi
orizzonti nell'osservazione dell'universo. Questo neutrino
ultraenergetico potrebbe provenire da una nuova categoria di
acceleratori cosmici o potrebbe essere la prima rivelazione di
un neutrino cosmogenico". "Questo risultato è una potente
conferma delle potenzialità del nostro esperimento e arriva a
premiare l'ampio e articolato impegno portato avanti qui a Bari
e in tante altre sedi per tanti lunghi anni. Esso rappresenta -
conclude - un fondamentale passo avanti nell'esplorazione del
cosmo per aiutarci a dare risposta ad alcune grandi domande
sull'Universo".
In collaborazione con Politecnico di Bari
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