Lo sport come un alleato in campo e nella vita con l'obiettivo fondamentale di garantire che nessuna identità sia esclusa o si senta "fuori luogo". La Lega Dilettanti (Lnd), con la sua Area Responsabilità Sociale, ha avviato un progetto, in collaborazione col Consiglio d'Europa, contro le discriminazioni. Si tratta di "Sport is respect" che ha "debuttato" nel corso di tornei della stessa Lega ed entra ufficialmente nel programma dei raduni delle Rappresentative Lnd.
La presentazione del progetto è avvenuta nel corso di una conferenza stampa, presso la "Sala Carlo Tavecchio" della Lega Dilettanti a cui sono intervenuti anche Alberto Branchesi, coordinatore delle Rappresentative, Mauro Mazza, Selezionatore Rappresentativa Under 19 della LND e Rosario Coco, formatore del Consiglio d'Europa.
Il percorso sviluppa un focus sull'esercizio, "Football for all", che si è dimostrato particolarmente efficace grazie al suo approccio informale. Utilizzando il calcio come strumento esperienziale, infatti, riesce a coinvolgere maggiormente i ragazzi rispetto ai metodi più tradizionali. La formazione di Mauro Mazza, Selezionatore Rappresentativa Under 19, in particolare, nel raduno al Centro di Formazione Federale di Catanzaro, è scesa in campo sotto la supervisione dei referenti del progetto per una partita speciale durante la quale i partecipanti hanno potuto sperimentare in prima persona l'impatto delle discriminazioni sullo sviluppo del gioco e, di conseguenza, sulle dinamiche di gruppo.
"Tramite questo percorso di formazione esperenziale - dichiara Luca De Simoni, coordinatore dell'Area CSR della Lega Dilettanti - la nostra Lega vuole portare i ragazzi delle Rappresentative a riflettere su temi fondamentali che riguardano le discriminazioni di ogni tipo, nonchè ad avere una capacità di inclusione e di sensibilità, fattori che favoriscono anche la crescita agonistica della squadra. Un ringraziamento alla Divisione Sport del Consiglio d'Europa per il prezioso supporto nella realizzazione di questo percorso. "Dai dati emerge che l'85% dei partecipanti alla prima sessione - afferma Rosario Coco, formatore Consiglio d'Europa - ritiene di avere più strumenti per intervenire in caso di bullismo o discriminazioni verso un compagno. Questo metodo risulta efficace sia per l'inclusione che per migliorare la coesione di gruppo e le dinamiche di team building".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA