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Alluvione Sardegna: 2 Procure al lavoro su disastro

Alluvione Sardegna: 2 Procure al lavoro su disastro

Sette fascicoli, 12 indagati, per inquirenti non è ancora finita

CAGLIARI, 17 novembre 2014, 09:35

Redazione ANSA

ANSACheck

(di Manuel Scordo)<br/>

Sette fascicoli, 12 indagati, centinaia di documenti acquisiti, sopralluoghi, sequestri di strade, consulenze, accertamenti alla ricerca di una spiegazione, di un "colpevole" per quei 19 morti spazzati via dalla furia dell'acqua.


    Sono due le Procure al lavoro sull'alluvione che il 18 novembre dello scorso anno ha seminato morte e distruzione in Sardegna.

La Procura di Tempio Pausania, titolare di tre fascicoli, ha iscritto nel registro degli indagati i nomi di 12 persone anche se presto l'elenco potrebbe allungarsi. Il primo fascicolo riguarda le 13 vittime tra Olbia e Arzachena e i danni provocati dal nubifragio. Il procuratore Domenico Fiordalisi, nell'agosto scorso ha chiesto il giudizio per 4 dirigenti del Comune e della Provincia e per i sindaci di Olbia e Arzachena, Gianni Giovannelli e Alberto Ragnedda, tutti accusati di omicidio colposo e disastro colposo in relazione alla mancata informazione alla popolazione dei due Comuni dell'imminente pericolo. L'udienza davanti al Gup non è stata fissata, come non è ancora stata valutata la posizione di altri tre indagati stralciati dal procedimento: il commissario straordinario per l'alluvione Giorgio Cicalò, l'allora governatore Ugo Cappellacci e l'ex assessore all'Ambiente, Andrea Biancareddu.
    La seconda inchiesta punta i riflettori sul crollo lungo la Provinciale 38 Olbia-Tempio, a Monte Pinu, dove morirono tre persone. Sei gli indagati per omicidio colposo tra progettisti, geometri, ingegneri e funzionari. Il numero maggiore di indagati potrebbe arrivare dal terzo fascicolo relativo alla costruzione selvaggia di almeno 350 edifici a Olbia, nelle vicinanze dei canali. L'accusa è violazione delle norme sul rischio idrogeologico.
    Nessun indagato, al momento, nei quattro fascicoli per disastro e omicidio colposo aperti dalla Procura di Nuoro, anche se già nei prossimi giorni potrebbero arrivare i primi sviluppi.
    Il procuratore Andrea Garau confida che entro la fine dell'anno, al termine del lavoro di tutti i consulenti, le inchieste saranno chiuse. Il primo fascicolo riguarda la strada della morte Oliena-Dorgali, in cui a causa del cedimento di una spalletta del ponte di Oloè perse la vita il poliziotto Luca Tanzi. L'altra indagine riguarda l'esondazione del Rio Posada a Torpè, che portò alla morte di una anziana. Gli altri due fascicoli riguardano il bacino di Bitti - Comune in cui viveva Giovanni Farre, unico disperso dell'alluvione - e le strade provinciali Bitti-Sologo e quella che collega Bitti, Onanì e Lula, devastate dall'alluvione, e il cedimento del ponte sul Rio Sologo a Galtellì.
   

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