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Movimenti antisfratto:petizione popolare

Movimenti antisfratto:petizione popolare

Chiesto a tribunale Oristano di evitare 'svendite' dei beni

ORISTANO, 23 giugno 2015, 14:26

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Una petizione popolare al presidente del Tribunale di Oristano per adeguare le decisioni in materia di sfratti e pignoramenti alle nuove regole già applicate da molti tribunali della penisola ma ancora disattese dai giudici oristanesi. Viene chiesto, fra l'altro, di evitare la "svendita" dei beni. L'hanno depositata oggi due componenti del Movimento per la Gente Antiequitalia, Fabrizio Fadda e Vincenzo Bodano, arrivati appositamente da Cagliari. Ad attenderli un gruppetto di attivisti e militanti dei movimenti antisfratto oristanesi e del Medio Campidano controllati da carabinieri e poliziotti.

"Quello di Oristano è uno dei territori più vessati, con tantissime case e aziende tolte dal Tribunale a padri di famiglia e lavoratori onesti e regalate per poche migliaia di euro senza alcuna forma di controllo e di verifica solo a chi ha soldi da riciclare", ha spiegato Fadda. Molti di questi pignoramenti e delle successive vendite all'asta, hanno aggiunto Fadda e Bodano, "non sarebbero scattati se anche i giudici di Oristano, di fronte a istanze di sospensione delle vendite all'asta per sospetto di usura ed eccesso di ribasso, si comportassero come ormai sta facendo la maggior parte dei loro colleghi in Italia".

"Di fronte a casi di immobili e aziende del valore di centinaia di migliaia di euro svendute all'asta per importi irrisori che non coprono neanche le spese non si può restare indifferenti" hanno sottolineato i promotori della petizione popolare chiedendo in sostanza ai magistrati oristanesi di recepire i più recenti orientamenti giurisprudenziali e legislativi e quindi, per esempio, di indire le aste "solo quando si ritenga probabile il raggiungimento di almeno la metà del valore reale" del bene pignorato. Al presidente del Tribunale con la petizione è stato chiesto, nell'interesse generale e nel rispetto dei ruoli, anche un canale privilegiato, per esempio una casella dedicata di posta elettronica certificata per la segnalazione di anomalie, casi sospetti e criticità. "Il nostro - hanno concluso Fadda e Bodano - è un approccio soft a un problema di grande interesse pubblico che ha risvolti drammatici per centinaia di famiglie e per questo speriamo in un positivo riscontro della magistratura".

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