Nessun stop al processo a Tempio Pausania per la tragica alluvione del 18 novembre 2013, che solo in Gallura causò 13 morti e che vede sul banco degli imputati l'ex sindaco di Olbia Gianni Giovannelli, il primo cittadino di Arzachena Alberto Ragnedda e quattro funzionari pubblici.
Le udienze non si fermeranno nonostante debba mutare la composizione del collegio a causa della partenza, e quindi della sostituzione, di un giudice.
Su richiesta della presidente del Tribunale, Gemma Cucca, accolta da tutti gli avvocati, si è stabilito di non bloccare il dibattimento e di procedere con la rinnovazione degli atti. Il giudice da sostituire è Daniela Di Carlo, che ha di recente superato le prove del concorso per magistrati del Consiglio di Stato.
"Tutte le parti del processo, assumendo un grande gesto di responsabilità, hanno prestato il consenso alla rinnovazione degli atti, che di fatto - spiega l'avvocato Giampaolo Murrighile - consente di procedere col dibattimento e salvaguarda il lavoro fatto sino ad ora, evitando la dispersione del patrimonio probatorio acquisito e un ulteriore strazio ai parenti delle vittime". Si torna quindi in aula, col collegio ricomposto, venerdì 18 novembre, quando verrà sentito uno dei testi chiave del processo, Enzo Giagoni, il padre della piccola Morgana, 3 anni, morta con la madre Patrizia Corona in una Smart travolta da un fiume in piena mentre cercavano di attraversare la zona Bandinu. Scartata, invece, la possibilità di imporre un'accelerata al processo, con un calendario di udienze a tappe forzate.
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