Perquisizioni in tutta la Sardegna nell'ambito dell'inchiesta della Direzione distrettuale antimafia di Cagliari che ha scoperchiato un'associazione si stampo mafioso con intrecci tra criminalità locale e istituzioni. I carabinieri del Ros stanno proseguendo le attività di indagine dell'operazione "Monte Nuovo", guidati dal comandante Giorgio Mazzoli, dopo avere ritrovato, nelle scorse settimane armi di vario calibro, munizioni e droga durante l'esecuzione delle ordinanze di custodia cautelare firmate dal gip del Tribunale di Cagliari Michele Contini.
In particolare, oltre alle perquisizioni effettuate all'Università di Sassari, sono stati acquisiti ulteriori documenti negli uffici dell'assessorato regionale dell'Agricoltura - che durante la prima Giunta Solinas era retto da Gabriella Murgia, una delle 31 persone arrestate - e nelle agenzia ad esso collegate, ma anche in Ares e negli ospedali Brotzu, Binaghi e Marino. In quest'ultimo nosocomio prestava la sua attività il primario Tomaso Gerolamo Cocco, responsabile della struttura della terapia del dolore anche lui finito in carcere nella stessa inchiesta che ha svelato - da quanto emerge dagli atti - l'esistenza di una sorta di "mondo di mezzo, made in Sardegna", visto che nella rete degli investigatori sono finite alcune persone ritenute fiancheggiatori che hanno aiutato nella latitanza Graziano Mesina.
Ma le indagini non si fermano qui e potrebbero esserci nuovi sviluppi e nuovi indagati oltre i 32 citati nelle 407 pagine dell'ordinanza firmata dal gip: 13 in carcere, 18 ai domiciliari e uno indagato per abuso d'ufficio e violazione del segreto d'ufficio, l'ex commissario dell'Azienda della Tutela per la Salute della Sardegna-Ats, all'epoca dell'avvio delle indagini, e attuale presidente nazionale di Anpal Servizi, che si è già detto "estraneo" ai fatti contestati..
Associazione mafiosa, oggi e domani 13 interrogatori in carcere
Saranno interrogate tra oggi e domani le 13 persone finite in carcere tra Uta (Cagliari), Badu 'e Carros (Nuoro), Massama (Oristano) e Bancali (Sassari), dei 31 arrestati nell'ambito dell'inchiesta della Direzione distrettuale antimafia di Cagliari che ha scoperchiato un'associazione di stampo mafioso in Sardegna con intrecci tra criminalità locale e istituzioni. Oggi sarà sentita l'ex assessora regionale dell'Agricoltura Gabriella Murgia, difesa dall'avvocato Enrico Maria Meloni, e Mario Antonio Floris, difeso da Lorenzo Soro.
Tra quelli che saranno sentiti domani ci sono il primario responsabile della struttura della terapia del dolore all'ospedale Marino di Cagliari, Tommaso Gerolamo Cocco, difeso da Rosaria Manconi ed Erika Dessì; Nicolò Cossu (detto 'Cioccolato'), difeso da Tullio Moni, e Tonino Crissantu, nipote di Graziano Mesina, difeso da Margherita Baragliu e Rinaldo Lai. Nei prossimi due giorni saranno interrogati anche Alessandro Arca, Vincenzo Deidda, Mario Antonio Floris, Battista Mele, Giovanni Mercurio, Giuseppe Antonio Mesina, Desiderio Mulas, Paolo Murgia e Alessandro Rocca.
Gli indagati finiti ai domiciliari dovranno rispondere al gip invece la settimana prossima. Si tratta di Vito Maurizio Cossu, Andrea Daga, Alice Deidda, Alessia Deidda, Antonio Fadda, Giuseppe Paolo Frongia, Anna Gioi, Raffaele Gioi, Salvatore Gioi, Marco Lai, Tomas Littarru, Antonio Marteddu, Riccardo Mercuriu, Serafino Monni, Marco Muntoni, Antonio Michele Pinna, Paolo Sale, Marco Zanardi.
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