Il lungo corteo di docenti, presidenti di Facoltà, con i rettori di diversi atenei italiani, e il 'padrone di casa' il rettore Francesco Mola, ha dato il via alla cerimonia di inaugurazione dell'Anno accademico, dedicata quest'anno al tema della ricerca e dell'innovazione in medicina.
L'ingresso del corteo è stato accompagnato dal coro Cruc dell'Università di Cagliari.
Nell'Aula magna "Mario Carta" di via Marengo, oltre al Magnifico rettore Mola, sono intervenuti la rappresentante del personale tecnico-amministrativo e bibliotecario Anna Maria Aloi, gli studenti Rehema Amisi e Stefan Claudiu Caldarus, e il professore Giorgio La Nasa.
La prolusione è stata affidata a Franco Locatelli, presidente del Consiglio Superiore della Sanità, con l'intervento "La cura definitiva della talassemia: un lungo viaggio di scoperte ormai al suo approdo".
Proprio in Sardegna c'è un'altissima percentuale di talassemici.
"Gli approcci di terapia genica, di editing del genoma hanno dato dei risultati formidabili - ha detto Locatelli a margine della cerimonia -. Nello studio che ho avuto il piacere di coordinare tutti e 54 i pazienti che sono stati inclusi hanno ottenuto indipendenza trasfusionale, peraltro con valori di emoglobina decisamente molto buoni. Quindi si aprono scenari assolutamente importanti che cambiano la storia naturale di questi malati. Il tutto può essere inquadrato in una sorta di modello prototipale di medicina personalizzata, di medicina di precisione. E fatemi usare questa espressione basata sull'impiego di farmaci viventi, perché è chiaro che cellule geneticamente modificate a buon diritto possono essere considerate farmaci viventi".
"La talassemia così come l'anemia a cellule falciformi - prosegue il presidente del Consiglio superiore della sanità - hanno rappresentato il primo di questi modelli ma è evidente che siamo in una fase di accelerazione tumultuosa e virtuosa rispetto alla quale dobbiamo assolutamente creare tutte le condizioni affinché sia largamente disponibile per tutti".
E la Sardegna in questo senso può diventare un laboratorio per progredire la ricerca. "Non vi è dubbio - osserva Locatelli - anche perché i risultati ottenuti arrivano da tutta una serie di studi seminali che sono stati condotti da ricercatori formidabili che quest'isola ha prodotto. Fatemi citare il professor Cao, il professor Galanello, i cui studi sono stati assolutamente propedeutici per capire in maniera precisa e assolutamente esaustiva quali erano i meccanismi molecolari che permettevano poi di ripristinare la produzione di emoglobina fetale. In più vorrei menzionare gli studi condotti dal professor La Nasa in ambito trapiantologico, quindi non c'è dubbio che la Sardegna abbia tutte le potenzialità per dare un contributo fondamentale per un ulteriore sviluppo e perfezionamento, soprattutto offrendo adesso una concreta possibilità di emancipazione dal fabbisogno trasfusionale di tutti i pazienti che soffrono di una talassemia trasfusionale dipendente".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA